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Renato Casalbore, il “tributo” campano alla Tragedia di Superga

Erano le 17.03 del 4 maggio 1949 quando il Fiat G.212, partito da Lisbona, si andò a schiantare contro la basilica di Superga

Renato Casalbore, il “tributo” campano alla Tragedia di Superga

Domani i campioni partono per Lisbona. Partono a cuore leggero. E’  l’ultima cronaca su Tuttosport di Renato Casalbore, che del giornale sportivo è fondatore e direttore. Parlava del pareggio appena strappato dall’Inter al Grande Torino. Era il maggio 1949, lo scudetto, il quinto di fila, era ad un passo. Renato Casalbore è il “tributo” salernitano alla tragedia di Superga di cui oggi si celebra il 70esimo anniversario.

Erano le 17.03 del 4 maggio 1949 quando il Fiat G.212, partito da Lisbona, si andò a schiantare contro la basilica di Superga, sulla collina torinese. I morti furono 31, tra cui tutta la squadra del Grande Torino, di ritorno da un amichevole per beneficenza giocata contro il Benfica. Insieme a loro i quattro membri dell’equipeggio, tre allenatori, tre dirigenti e tre giornalisti. Renato Casalbore, fondatore e direttore di Tuttosport, Renato Tosatti della Gazzetta del Popolo e Luigi Cavallero de La Stampa.

C’era anche lui su quell’aereo  insieme a Renato Tosatti Luigi Cavallero. La cresima del figlio evitò simile sorte a Nicolò Carosio.

Salernitano, classe 1891, si era formato alla scuola napoletana nata intorno a Scarfoglio. A Torino arrivò nel 1912, per lavorare prima come impiegato a La Stampa, poi per scrivere su la Stampa Sportiva, di Gustavo Verona un altro pioniere dell’attività atletica, tra i primi lenzuoli tematici d’Italia, e successivamente per ricoprire il ruolo di segretario di redazione allo Sport del Popolo. Negli anni 40 abbandonò la Gazzetta del Popolo, lo chiamava la Resistenza. Divenne partigiano per la 5° Divisione Giustizia e Libertà “Val Pellice”, agli ordini di Riccardo Vanzetti prima e Paoluccio Favout poi.

 

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