A volte certi gesti valgono più di mille parole. In poche ore è diventato virale un video, ripreso da un tifoso martedì allo Stadium, sul quale La Stampa di Torino oggi costruisce un articolo per raccontare la frustrazione di Ronaldo, in cui CR7 mima ad alcuni compagni il suo pensiero dopo l’eliminazione in Champions. L’arbitro Turpin ha appena fischiato la fine di Juve-Ajax e CR7 con la mano destra sembra voler dire “Ce la siamo fatta sotto”, prima di rientrare da solo negli spogliatoi.
Qualcosa del genere disse Tevez ad Allegri 4 anni fa dopo un cambio, ma con tutto un altro stile. Gli disse “cagon, puto”sostenne il giornale Olé, una sorta di “Fifone, ‘cagasotto'”. Motivo la sositizione per blindare la semifinale di Champions 2015. Il più classico togliere l’attaccante per rendere la squadra più solida tra centrocampo e difesa. Inno all’italianità.
Silenzio Social
Alla Juve Ronaldo sta diventando un caso al contrario “Il prolungato silenzio social di CR7, tanto inedito quanto significativo – scrive sempre La Stampa – è il segnale di una rabbia e di un’inquietudine già manifestata a parole con la madre («Non faccio miracoli») e immortalata da un video di un tifoso a fine partita, dove Ronaldo mima ai suoi compagni il gesto di chi ha avuto paura in campo”. Solo per la cronaca l’ultimo tweet risale al 15 aprile e per uno per il quale si valuta che ogni tweet vale 260mila euro è un piccolo salasso.
I gesti di Ronaldo
E anche questo finisce tra i gesti mimati di Ronaldo che faranno epoca. Non solo “los huevos” mostrati al pubblico dell’Allianz Stadium che hanno coronato rimonta e vendetta nei confronti del Cholo Simeone. Nel 2015 mimò il gesto del furto riferendosi agli arbitri della Liga che avevano ostacolato il cammino delle Merengues a vantaggio del Barcellona di Simeone. A Villarreal dito all’orecchio all’indirizzo dei fischi dei tifosi, sostenendo di non sentirne abbastanza. Nella notte della Decima, CR7 firma il rigore del 4-1 che pone fine alle speranze dell’Atletico Madrid. È la prima, iconica volta in cui mostra gli addominali, togliendosi la camiseta blanca in una corsa sotto il settore riservato ai suoi tifosi. Messi mostra la sua maglia al Bernabeu dopo il gol del 3-2 nel Clasico della Liga 2016/17, il portoghese lo imita in Supercoppa di Spagna al Camp Nou. Botta e risposta per pareggiare il confronto. Dopo l’espulsione per condotta violenta in un Cordoba-Real Madrid del 2015, Cristiano Ronaldo abbandona il campo lucidando simbolicamente lo stemma del Mondiale per Club appena vinto con le merengues. Durante l’andata degli ottavi, il pubblico dell’Atletico Madrid si scaglia contro un CR7 di ritorno in città. La sua risposta? Mano aperta per mimare le Champions vinte, 2 delle quali in finale contro i colchoneros. Segnali di una profezia realizzata nel 3-0 dell’Allianz Stadium.
Ottavo scudetto segnale di debolezza italiana
Ma oggi si vince lo scudetto e tant’é. Arriva l’ottavo consecutivo in casa Juve. Segnale di forza? Probabilmente si, anche se è più un segnale di debolezza del campionato italiano che non riesce a erodere punti allo strapotere Juve.