Il rapporto tra Insigne e Ancelotti si è irrimediabilmente incrinato e sembra difficile che la frattura si ricomponga, più facile che l’attaccante lasci il Napoli

La Gazzetta dello Sport fa un’attenta disamina del caso Insigne. Un caso di cui è stato già scritto l’epilogo, con l’attaccante del Napoli che, con ogni probabilità, lascerà quest’estate la squadra di Ancelotti.
Ed è proprio il rapporto tra Lorenzo e Carlo il primo ad essersi incrinato, prima dei fischi e degli insulti del pubblico.
“Insigne non si è sentito tutelato dall’allenatore nei momenti difficili”
e
“Ancelotti non si è sentito rispettato dal giocatore per alcuni atteggiamenti in campo”.
Eppure gli inizi lasciavano per ben sperare, con quell’intuizione dell’allenatore che, regalando una nuova posizione all’attaccante, gli aveva permesso di realizzare 9 reti in due mesi. Poi il digiuno e le critiche che, come si sa, portano rabbia e frustrazione. Ancelotti “non condivide l’atteggiamento tattico del capitano, talvolta indisciplinato”. Poi l’esplosione per quella sostituzione in Napoli-Arsenal, due parole sussurrate al mister e una stretta di mano gelida. E adesso la panchina contro l’Atalanta, parla di un rapporto teso e difficilmente sanabile.
Ma è Insigne a imporsi una tregua perché
“Manca un mese al termine della stagione e non vuole essere lui a creare turbativa nello spogliatoio, dove conserva tanti amici”.