Chi va allo stadio, lo fa per passione. Segue la partita. Il suo interesse è che il Napoli vinca, non altro. Gli ultras messi in minoranza
I cori intempestivi
È una scena che va avanti da un po’. Anche lo scorso anno, ma forza anche prima. Dalla curva B – dagli ultras – partono i cori contro De Laurentiis e il resto dello stadio (in realtà anche la stessa curva B) fischia i contestatori. Che peraltro non brillano per tempismo. È molto difficile raccogliere consenso se lanci cori contro De Laurentiis durante il primo tempo di Napoli-Juventus mentre in campo sta succedendo di tutto. È l’ennesimo segnale che fondamentalmente sei del tutto disinteressato alla partita; porti avanti una tua battaglia politica – ci scusiamo per il termine politica associato a questa polemica di bassa lega – a prescindere da quel che accade in campo.
Ovviamente, però, il resto dello stadio non può capire. Non tifa per professione. Tifa per passione. È lì per la partita, che sia pro o contro De Laurentiis. E quindi si incazza se i cori partono anche quando gli girano per l’espulsione di Meret.
La tifoseria organizzata del Napoli sembra vivere su un altro pianeta. In trasferta partono i cori contro De Laurentiis e famiglia anche sul 7-1 a Bologna o sul 4-0 a Parma. Il pubblico locale – che pagherebbe per avere De Laurentiis presidente – resta sbigottito per non dire altro.
Il Corriere dello Sport
Il Corriere dello Sport ha scritto oggi del fenomeno, a firma Antonio Giordano.
La Napoli “collerica” ed “allergica” a De Laurentiis ha di nuovo espresso le proprie posizioni, e in maniera possente, innanzitutto al Tardini, toccando il diapason dell’insofferenza (la chiameremo così) con quell’assalto frontale che non ha risparmiato quasi praticamente nessuno e che – da padre in figlio – è scivolata nel livore e persino nella ferocia; e poi è stata rilanciata domenica scorsa e anche giovedì sera, in un San Paolo che però poi nei suoi trequarti ha rotto gli argini, si è stufato di quel clima irritante ed ha cominciato a fischiare sulle strofe di una ostilità paradossale in quel teatro dei sogni.
Dopo essere stati messi spesso in minoranza dai tifosi delle altre squadre, su tutti quelli dello Stella Rossa ma non solo, i tifosi organizzati del Napoli sono stati messi in minoranza anche dal resto dello stadio. Dai tifosi non professionisti.
Del resto, della città pappona, del papponismo, della seconda squadra, del Napoli che dovrebbe giocare fuori Napoli (avrebbe più spettatori), sapete già tutto. Sul Napolista ne scriviamo da sempre.