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Sassuolo-Juventus, migliore in campo Consigli

Dalle parole di Perinetti per Sturaro al rigore di Mazzoleni: la giornata di campionato ai tempi del Festival di Sanremo

Sassuolo-Juventus, migliore in campo Consigli

COMMENTO ALLA 23A GIORNATA 

Guardiamoci intorno.

Il campionato può attendere. Non è qui lo show.

Tutti gli occhi su Sanremo.

Fa piacere che a vincere sia questo ragazzo milanese un po’ sardo un po’ egiziano che poi è la copia sputata del nostro Faouzi.

“Beve champagne sotto Ramadan”, canta Mahmood per descrivere le contraddizioni di chi predica bene e razzola male.

Contraddizioni, appunto.

Al Franchi tutti in piedi al minuto di raccoglimento per i ragazzini del Flamengo, morti in un incendio.

Poi, a metà primo tempo, tutti a cantare l’orrendo “Lavali col fuoco!”.

Insomma, non se ne viene a capo.

I ragazzi stanno bene, cantano i Negrita.

Sì, stanno bene. Manovra fluida e superiorità tecnica evidente.

Il flemmatico fenicottero andaluso presagisce calcio d’autore. Allanaladin torna a mordere. Gli elfi dei torrenti e delle colline lì davanti palleggiano in elegante scioltezza.

Ma trovano in Alban Lafont, ventenne portierone del Burkina Faso, un muro insormontabile.

Contate almeno sei monumentali occasioni da goal, tutte sprecate.

E con esse altro oro lasciato su questo prato maledetto che qua e là custodisce ancora le ceneri di un sogno meritato e poi bruciato in quel terribile pomeriggio d’aprile di un anno fa.

Non sarà una giornata positiva per gli azzurri.

Vincono tutte in cima. In questo campionato sempre più orwelliano.

Sancito in settimana dalle agghiaccianti parole di Perinetti a commento dell’operazione Sturaro.

A Reggio non è una partita: è un pic nic.

A un certo punto spunta fuori il pallone e si finisce per fare due passaggi fra amici.

Se poi Djuricic si beve i due centrali e si trova solo davanti a Szczesny, ci pensa l’amico Mazzoleni a cambiare le regole del Var.

Regole che due anni fa punirono il Pepelato in un intervento fotocopia su Cuadrado, per chi se lo ricorda.

Con una differenza non da poco.

Con la gamba sinistra il portiere ergastolano colpisce il piede sinistro di Dijuricic “prima” di toccare la palla.

Migliore in campo Consigli. Sublime il passaggio al Toy Boy nell’azione che ha portato al gol gli ergastolani.

Tutto come previsto.

Perfettamente riuscito il piano di traghettare la squadra indenne e in scioltezza fino a febbraio. Tutto è filato liscio. Tutti hanno fatto il loro dovere.

Ora comincia la Stagione della Verità.

Vincono tutte, dicevo.

Vince anche il Parapet.

Vince con un goal del “Toro”, propiziato da Perisic e da una grande giocata del Ninja, e tutti e tre un po’ si tirano fuori dalle polemiche per un trend di rendimento deludente.

Polemiche nelle quali tuttora è imbrigliato Wandicardi e la sua signora in un braccio di ferro con la società che non fa bene a nessuno.

Vince anche Eusebio da Pescara al Bentegodi.

Segna anche Kolarov che poi si inchina agli insulti e ai fischi dei tifosi romanisti.    

Scuse o l’ ennesima provocazione? La storia continua.

Mi sento bene, canta a squarciagola il Ringhio ed ha ragione.

Ha azzeccato tutto a gennaio.

E l’arrivo di Paquetà e del Pistolero hanno rivoltato completamente la squadra.

Ora chi li ferma più, questi qua.

Guardiamoci intorno.

Parlavo di contraddizioni.

Magari non c’entra nulla.

Repubblica titola che oggi gli industriali sono scesi in piazza al fianco dei sindacati uniti.

Guardiamoci intorno.

E’ il Blues classic a Manchester.

Pep brutalizza Sor Tuta. 

E’ una meraviglia questo ManCity  capace di giocare tutto in un fazzoletto di 20 metri al massimo.

Ed è una meraviglia l’urlo del tecnico di Figline ai suoi campioni riottosi sul 6-0.

Il suo “Dai zio caneee!” echeggia nel molto british Etihad Stadium peggio del liscio di Baglioni all’Ariston alle prese con “Vedrai vedrai” che fa risuicidare il povero Tenco nella tomba.

Guardiamoci intorno.

Il Benfica esagera. Vince per 10-0 contro il Nacional.

Non è una vittoria comune.

E’ il risultato di un lungo lavoro sui giovani iniziato da Fernando Chalana, una autentica leggenda del club.

Chalana ora è malato di Alzheimer e in questi giorni la sua condizione si è fatta molto critica.

Molti suoi ragazzi hanno raggiunto la prima squadra.

E hanno voluto dedicare questa vittoria al loro maestro.

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