Due giocatori del Brighton sono stati insultati da David Bradley, condannato a pagare un’ammenda di 965 sterline e interdetto dagli stadi per tre anni.
Come si fa in Inghilterra
In Inghilterra, gli insulti omofobi dagli spalti valgono tre anni fuori dagli stadi. È il caso del 20enne George Bradley, tifoso del Chelsea che si è dichiarato colpevole di attacchi omofobi a calciatori del Brighton. In occasione dell’ultimo match all’Amex Arena (16 dicembre), due giocatori della squadra di casa sono stati insultati da Bradley durante la partita. Identificato e multato (965 sterline di ammenda), ora sarà interdetto dagli impianti del Regno Unito per tre anni. Un esempio classico di certezza del diritto e delle pene, rispetto alla maleducazione da stadio. Un monito per l’Italia, che invece non riesce a sconfiggere il razzismo tra le tifoserie.
Per il Chelsea, un altro episodio censurabile da parte dei suoi tifosi. Il club londinese è sotto inchiesta dell’Uefa per cori antisemiti cantati dai supporter durante la trasferta in Ungheria, in casa del MOL Vidi. Inoltre, pochi giorni prima altri quattro tifosi Blues sono stati sospesi da Stamford Bridge per il caso-Sterling. Insomma, non è un buon momento per l’immagine della squadra di Sarri, che ora rischia anche di giocare il ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League a porte chiuse. Il razzismo da stadio non esiste solo in Italia, ma almeno all’estero si fa il possibile per debellarlo.