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Il Napoli riscopre l’importanza della Coppa Italia

Ancelotti l’ha dichiarata ufficialmente un obiettivo del club. Per tanti tifosi è una coppetta. Negli ultimi quattro anni, solo due semifinali

È ufficialmente un obiettivo

Carlo Ancelotti è stato chiaro ieri in conferenza stampa: «Consideriamo la Coppa Italia una competizione molto importante. È una delle due competizioni in cui siamo alla pari con tutti. Coppa Italia ed Europa League dipendono da noi. Non c’è una priorità tra le competizioni». È una dichiarazione che fa riscoprire al Napoli il valore di un trofeo che viene stranamente snobbato in città. Vien definita la coppetta (alcuni definiscono così persino l’Europa League) I tifosi del Napoli hanno una particolarità: pur non avendo vinto quasi nulla, o comunque molto poco, o probabilmente proprio perché i trofei scarseggiano, hanno un atteggiamento di superiorità nei confronti del secondo trofeo nazionale più importante. Come se la Coppa Italia fosse un contentino ormai inadatto ad appagare le loro ambizioni. Ed è come al solito inutile ricordare che le ultime quattro edizioni sono state vinte dalla Juventus che invece non si sente mai appagata.

L’ultimo club diverso dalla Juventus, che appare nell’albo d’oro della Coppa Italia è il Napoli. La vinse nella tragica serata che poi condusse alla morte di Ciro Esposito. Il risultato sportivo fu Napoli-Fiorentina 3-1. Doppietta di Lorenzo Insigne, gol nel finale di Mertens. In panchina c’era Rafa Benitez.

Poi, in quattro anni, il Napoli ha giocato due semifinali e due volte è uscita ai quarti. Il secondo anno di Benitez, gli azzurri uscirono in semifinale con la Lazio, eliminati da un gol di Felipe Anderson nel finale. Fu la sera delle dichiarazioni di De Laurentiis sulla città rapace. Fu la sera in cui il presidente abbandonò definitivamente lo spagnolo e decretò, a furor di popolo, l’inizio del ritiro.

Il triennio di Sarri

Poi ci sono stati i tre anni di Sarri tecnico che, almeno a Napoli, non ha mai avuto particolare feeling con le coppe. Due volte il Napoli è stato eliminato ai quarti di finale, nella partita secca giocata in casa. Nel 2016 contro l’Inter, nella serata che passò alla storia per il finocchio detto da Sarri a Mancini e tutto quello che ne seguì. Sul campo, il Napoli perse 2-0. L’anno successivo fu la miglior stagione del Napoli di Sarri nelle coppe. In Champions, venne conquistata la qualificazione agli ottavi di finale poi giocati contro il Real Madrid. E in Coppa Italia il Napoli approdò in semifinale contro la Juventus. Una delle rare partite – all’andata – in cui giocò Rog dal primo minuto. Sarri non schierò i titolarissimi: giocarono Strinic, Rog, Diawara, Milik.

Il Napoli andò in vantaggio e poi perse 3-1. Match condizionato dall’arbitraggio di Valeri che negò un rigore al Napoli e poi ne assegnò subito dopo uno alla Juve. Ci fu anche un’uscita infelice di Reina che provocò il 2-1. Al ritorno finì 3-2 per gli azzurri ma la qualificazione non fu mai in discussione. Higuain segnò una doppietta, sul primo gol Reina si fece trovare impreparato.

L’anno scorso, l’eliminazione in casa contro l’Atalanta. Anche quella partita giocata con Rog, Diawara, Ounas.

L’ambizione di vincerla

Con Ancelotti, la Coppa Italia torna a essere ufficialmente un obiettivo del Napoli. Al pari delle altre competizioni. L’allenatore è stato chiaro, il Napoli ha l’ambizione di vincerla. Ci sono cinque partite per alzare il trofeo. La prima è questa sera contro il Sassuolo. Partita in cui Ancelotti ha già detto che giocheranno sia Insigne sia Koulibaly. Si aspetta una prova importante. Se il Napoli dovesse superare la squadra di De Zerbi, giocherà i quarti contro il Milan il 30 gennaio. Un passo alla volta. Per il momento, registriamo una novità: Il Napoli ha riscoperto il valore e l’importanza della Coppa Italia. Che l’allenatore di Reggiolo ha vinto quattro volte da giocatore – sempre con la Roma – e una volta da allenatore con il Milan.

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