Sconfitti in casa Juve e due volte su tre a Milano. La squadra deve crescere. La vittoria più importante contro la Lazio. Importanti anche quelle di Cagliari e Bergamo
Male con le grandi (tranne col Psg)
Cercasi impresa in trasferta disperatamente. Il Napoli di Ancelotti finora ha sempre “steccato” le partite giocate lontano dal San Paolo contro le prime della classe. A Torino sponda Juve così come a Milano sia sponda Inter sia sponda Milan, gli azzurri non hanno mai vinto. Tre sconfitte e un pari (quello di sabato in campionato). All’estero le cose non sono andate meglio. Il Napoli è stato battuto a Liverpool e ha sfiorato l’impresa a Parigi salvo ricacciare poi l’urlo della vittoria in gola con la magia di Di Maria. Una vittoria al Parco dei Principi avrebbe vanificato quest’articolo. Purtroppo, però, sappiamo bene com’è andata. Quella rete, di fatto, è costata al Napoli la qualificazione agli ottavi di finale.
Vittoria nelle trasferte ostiche
Non che in trasferta il Napoli non si sia fatto rispettare. Ci sono state vittorie importanti. Il Napoli ha vinto a Roma con la Lazio, a Torino, a Udine, a Genova sponda rossoblù, a Bergamo e a Cagliari. Soprattutto le ultime tre sono state partite molto importanti. Vinte con la grinta, con la determinazione. L’avversaria più forte, battuta fuori casa, è stata la Lazio alla prima giornata. Dopodiché è arrivata la sconfitta con la Sampdoria pesante nel punteggio e nel morale. Poi, in Champions, lo 0-0 a Belgrado; anche questo, è un risultato che ha inciso sulla mancata qualificazione. A Torino con la Juve prima l’illusione, poi la sconfitta (3-1). A Parigi il 2-2 con l’urlo strozzato in gola. Come a Liverpool con quel tiro di Milik nel finale che avrebbe fatto evitare la sconfitta
Difetto di personalità
Bisognerebbe interrogarsi sulle motivazioni. La prima delle spiegazioni che vengono in mente è qualcosa di molto simile al difetto di personalità. Che è emerso in maniera evidente nell’ultimo mese con le tre trasferte milanesi. È a Milano che il Napoli è regredito. È tornata l’atavica soggezione in uno stadio come San Siro, persino in serate come quella di ieri quando sugli spalti c’erano poco più di ventimila spettatori.
Ancelotti che per ieri sera ha parlato di partita decisa dai due episodi iniziali. È la sua spiegazione. Non siamo d’accordo. Non sappiamo nemmeno se siamo di fronte a una soggezione ambientale. Resta il dato di fatto di una squadra che fa fatica in trasferta nelle partite importanti. Ed è un limite non da poco.