L’editoriale sul Corsera: «Liverpool-Napoli è il più importante match europeo del Napoli dai tempi della finale di Stoccarda».
Il commento sul Corsera
Le partite di Inter e Napoli come pretesto per parlare di calcio internazionale, dello stato dell’arte del football. Mario Sconcerti scrive sul Corsera alla vigilia dei match contro Psv e Liverpool, e fa una riflessione sull’evoluzione del gioco: «È un momento strano in tutto il calcio internazionale, non c’è un dato sicuro che non siano Juve e Barcellona. Ma anche il Barcellona solo quando c’è Messi. Il che significa che siamo ancora alla storia di sempre, decidono Ronaldo e l’argentino. Gli altri sono ottimi giocatori che non fanno una differenza. Forse è questo che spiega anche l’ottimismo sulle qualificazioni italiane. La mia impressione è che dopo le difficoltà generali sia cominciata una vera recessione tecnica. È un argomento interessante e nemmeno troppo pericoloso: nel calcio la recessione è una forma di democrazia, toglie differenze, apre un po’ di strade a tutti».
Il Napoli nell’élite della Champions: «Non so come finirà Liverpool-Napoli, ma Ancelotti ha costruito la squadra con la sua parte internazionale, non quella italiana. Questo rende il Napoli perfetto per un torneo breve e pesante come a Champions. Credo che il Napoli sia oggi la quarta-quinta squadra del continente. Il Liverpool non è migliore, gioca solo in casa e ha trenta minuti a partita insostenibili. Poi ci sono gli altri sessanta. In Champions è la delusione del girone, ha perso tre trasferte su tre. È forse la più importante partita in Europa da quando trent’anni fa il Napoli vinse la Coppa Uefa. Erano i tempi di Maradona e Bianchi. È l’ora di ricominciare».