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«Il valore di rischio non indica che il Morandi stava cadendo»

Il presidente Spea Engineering Paolo Costa al Secolo XIX. Oggi sarà interrogato Vittorio Armani, ex ad di Anas.

«Il valore di rischio non indica che il Morandi stava cadendo»

Al Secolo XIX parla Paolo Costa, il presidente di Spea Engineering, la società controllata da Autostrade che si occupa di progettazione e monitoraggio: “Il sistema di sorveglianza è sicuro”, afferma e rassicura anche sulla tenuta dei cinque viadotti a rischio segnalati dalla Procura di Genova al Mit.

Il valore di rischio non riguarda la gravità

Costa spiega che la sorveglianza di Spea è “complementare e aggiuntiva ai controlli che vengono fatti, ogni giorno, dalle direzioni di tronco” e che i report dell’azienda “servono a identificare quali sono gli interventi più urgenti in un piano preventivo di programmazione”.

Il valore di rischio segnalato, aggiunge, non è dato in base alla gravità “ma alla tempistica di intervento”. Spea, in sostanza, attribuisce un punteggio che serve a individuare le priorità di intervento. Se fosse assegnato il massimo punteggio di 70, dice Costa, “significherebbe che bisogna intervenire subito, non che il ponte crolla”.

I report in fotocopia sul Morandi

Costa si esprime anche sull’accusa di aver stilato report in fotocopia per il Morandi: “Posso immaginare che se dopo tre mesi si va a vedere una struttura e la situazione non è cambiata, non si possano inventare novità, se non ci sono. Non è il giudizio di Dio”, dice.

E, quando gli intervistatori del Secolo XIX gli chiedono se ritiene che, dopo la tragedia del Morandi, ci sia meno fiducia nei confronti di Spea, Costa afferma: “Noi stessi abbiamo ritenuto di dover fare analisi straordinarie, siamo rimasti tutti scioccati. Non voglio pensare cosa accada sulle strade provinciali o comunali, che non hanno questi controlli approfonditi. Temo che ci siano molti più problemi in giro”.

Interpellato sull’esclusione di Autostrade dalla ricostruzione dice: “La mia opinione è che noi avremmo dato maggiori certezze, anche sui tempi. Si è deciso di non prendere una corsia preferenziale”.

Costa è stato ministro dei Lavori Pubblici nel governo Prodi. Nel 2011 fu chiamato da Autostrade alla presidenza di Spea.

Gli interrogatori di oggi

Questa mattina, i pm ascolteranno Vittorio Armani, che dal maggio del 2015 fino al novembre del 2018 ha ricoperto l’incarico di amministratore delegato di Anas, poi ha rassegnato le dimissioni. Armani, scrive Il Secolo XIX, verrà sentito per ricostruire le competenze tra ministero, autostrade e Anas.

Anche per la ricostruzione una cordata di imprese

Come per la demolizione, anche per la ricostruzione Bucci pensa a far collaborare più società tra quelle che si sono proposte per realizzare il nuovo viadotto sul Polcevera.

Le trattative, secondo il Secolo XIX, partiranno già oggi e vedranno coinvolti almeno due raggruppamenti: quello costituito da Salini Impregilo e Fincantieri e quello che come capofila ha Cimolai, azienda di Pordenone super specializzata in ponti e opere in metallo. L’idea del commissario è arrivare alla costituzione di una nuova società intorno al 13- 14 dicembre, che raggruppi tutti i partecipanti alle complesse operazioni, le coordini e funzioni da terminale unico per la struttura commissariale.

Mettere insieme le società significherà anche fondere le idee, e in questo caso, a differenza dei progetti per la demolizione, condensare è più complicato.

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