Scrive un articolo al Corrmezz in cui racconta il suo rapporto con la città: «Vorrei essere invitato da De Laurentiis per una partita di Champions»
“Una relazione un po’ complessa”
Matteo Salvini a Napoli. Il Corriere del Mezzogiorno pubblica un articolo del ministro dell’Interno. Una lettera in cui l’esponente leghista, milanista, racconta il suo rapporto con Napoli e il Napoli.
“Fino a qualche anno fa – scrive – definirei la nostra relazione un po’ complessa (eufemismo). Non mi tiravo indietro quando c’era da sfottere i tifosi azzurri, tanto che mi sono scusato per un coro sbagliato. Ormai credo sia acqua passata. Non è dal tifo che si misura il rispetto verso una città e i suoi cittadini”.
“Vorrei andare a San Gregorio Armeno”
Racconta di essere stato un paio di volte a Ischia per vacanza-lavoro. “E vi assicuro che è meglio lavorare sull’isola verde, piuttosto che a Milano”.
Esprime un rammarico: “Mi manca godermi Napoli da turista. Mi piacerebbe avere una giornata per assaporare la città, senza impegni politici. Per il momento, non è possibile. Vorrei tanto visitare la strada dei presepi, San Gregorio Armeno, il centro storico. Mi hanno anche dedicato una statuina: quasi quasi mi faccio crescere i capelli, indosso gli occhiali e giro per i vicoli”.
“Spero che De Laurentiis mi inviti per la Champions”
Afferma che non ripeterà l’errore di augurare lo scudetto al Napoli. “L’anno scorso ho detto che tifavo Napoli per lo scudetto: mi hanno insultato. Quest’anno non ripeterò l’errore, ho capito che siete scaramantici”.
Ma esprime un desiderio: “Vorrei incontrare e conoscere Aurelio De Laurentiis, anche perché sono cresciuto con Carletto Ancelotti che allenava i rossoneri. La rottura del ghiaccio definitiva potrebbe essere un Napoli-Milan, anche perché non sono mai stato al San Paolo, ma metto in conto di farlo tra cinque anni vista la situazione dei rossoneri. Ho un’idea: potrei venire per una partita di Champions, se De Laurentiis mi invita. D’altronde lo devo a Insigne e Callejon. Per essersi scattati una foto con me, a Castelvolturno, sono stati bersagliati per mesi…”.