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Nessuna resa preventiva. Ma siamo realisti, il Psg è decisamente più forte del Napoli

Il Napoli affronta una squadra di mostri, può giocarsela ma parte sfavorito rispetto ai suoi avversari. L’ha spiegato anche Ancelotti.

Le parole di Ancelotti

Chi ha ascoltato bene le parole scelte da Carlo Ancelotti per presentare Psg-Napoli, avrà trovato il senso del match al Parco dei Principi. Quando un giornalista gli ha chiesto se il Napoli fosse favorito, il tecnico emiliano ha (non) risposto in maniera esaustiva: «A noi non interessa essere favoriti o meno. Contro il Liverpool abbiamo vinto perché abbiamo giocato con grande applicazione per novanta minuti. Potrà bastare contro il Psg? Non lo so, ma c’è bisogno di consapevolezza e coraggio. Se non hai coraggio, meglio stare a casa».

È una fotografia chiara, nitida, rispetto alla partita che attende il Napoli al Parco dei Principi. Sarà una riedizione del match contro il Liverpool, per cui vincere vorrà dire passare da una prestazione senza sbavature, da una lettura perfetta dei momenti di gioco, dall’individuazione di una strategia funzionale. E, ovviamente, dal talento e dall’intelligenza dei calciatori. Anche queste sono parole di Carlo Ancelotti, le ha pronunciate ieri in conferenza stampa.

Il Napoli contro i mostri

Il punto è che il Napoli affronterà una squadra più forte, questa sera. Per la verità non ce ne sono tantissime, in giro per l’Europa: un censimento veloce, che riguarda solo quelle certamente più forti, contempla Real Madrid, Atletico Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Juventus, Psg, Liverpool, Manchester City, magari il Chelsea e/o il nuovo Arsenal di Emery. Su certi altri club ci sono dei dubbi (il Tottenham e l‘Inter, per esempio), ma il punto è che il Psg appartiene a questa shortlist di squadre, entra a pieno titolo nel circolo ristrettissimo dei top club. E allora il Napoli parte sfavorito, paga un gap tecnico non enorme ma esistente.

Contro il Liverpool non è avvenuto un miracolo, piuttosto un grande Napoli è riuscito a trovare il modo per rendere praticamente inoffensivi i Reds ed essere a sua volta pericoloso. Potrebbe succedere anche stasera, certo, ma devono incastrarsi molti pezzi di un puzzle già difficile da costruire. È una questione di nomi, basti pensare che il calciatore più “scarso” dell’attacco del Psg è il sogno di mercato (proibito) dei tifosi del Napoli. Si chiama Edinson Cavani. I suoi compagni di reparto, per forza e appeal, gli sono decisamente superiori, sono due Palloni d’Oro in pectore, sono Neymar e Mbappé. Il primo non è ancora riuscito a vincere il trofeo individuale più ambito, ma ha (stra)vinto una Champions da protagonista, nel 2015; il secondo è in piena corsa per succedere a Ronaldo e Messi (!), e nel frattempo ha alzato la Coppa del Mondo. Per dire.

Coraggio e realismo

Torniamo alle parole di Ancelotti, i termini chiave sono consapevolezza e coraggio. Il Napoli è una squadra che sta tranquillamente in questa Champions League, può giocare e soprattutto giocarsi certe partite, deve esserne consapevole, appunto. Ma questo non vuol dire essere favoriti, c’è bisogno di realismo, di comprendere le difficoltà che ci sono nell’affrontare squadre «candidate alla vittoria della Champions», come ha detto proprio Ancelotti.

Lo sapevamo fin dal giorno del sorteggio: passare il turno, per il Napoli, sarebbe stata una missione (quasi) impossibile. La vittoria col Liverpool ha (leggermente) migliorato le prospettive, la doppia sfida col Psg è ovviamente determinante, la squadra di Ancelotti continua a partire dietro ai suoi avversari diretti ma ha l’occasione di fare la storia. Il coraggio di (provare a) scriverla sta proprio nell’andare oltre i propri limiti, che poi è l’essenza stessa dello sport. Parlando a France Football, Ancelotti ha descritto proprio così la sua avventura al Napoli: «Il mio obiettivo è dare al Napoli gli strumenti che servono per superare i momenti in cui non riusciamo a esprimere al meglio il nostro calcio». Ecco, in questo senso il Psg può essere una prova d’esame interessante.

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