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Il rinnovo di Koulibaly è l’ennesimo grande colpo di mercato del Napoli

Trattenere i giocatori migliori è un’impresa di programmazione. Koulibaly è un calciatore fuori budget per il Napoli, che ha investito sulla tranquillità.

Il rinnovo di Koulibaly è l’ennesimo grande colpo di mercato del Napoli

Che cos’è un rinnovo

La narrazione tutta italiana – e decisamente ipertrofica – del calciomercato finisce per distorcere la realtà. Spesso, i tifosi – e ahinoi anche giornalisti mainstream – confondono una “campagna piena di operazioni” con una “grande campagna migliorativa”, come se il campo e il lavoro sul campo non esistessero. Secondo questa visione delle cose, solo chi compra ics giocatori ha fatto realmente mercato. Quando invece la storia e la glocalizzazione del football ci mostrano che non vendere i migliori calciatori ha lo stesso peso che acquistarli. Forse vale anche di più, considerando il discorso che abbiamo appena fatto sul lavoro di campo, che porta dritti ad una progressione del rendimento – per crescita delle conoscenze e dell’esperienza. Ecco, allora il Napoli che tiene Kalidou Koulibaly è un assoluto colpo di mercato. Il migliore che De Laurentiis potesse mettere a segno. Vi spieghiamo perché.

Nell’anno 2018, rinnovare un contratto è un’operazione complessa. Si tratta di un gioco di equilibri e compensazioni che può durare anche per molti mesi. E rappresenta un investimento per nulla distante, o differente, dall’acquisto di un cartellino. È un puro riacquisto, per coniare un mezzo neologismo. In pratica, il prolungamento/adeguamento dell’accordo Napoli-Koulibaly è stato un compromesso economico: il club partenopeo ha investito dei soldi (l’ingaggio di Kalidou dovrebbe essere salito fino a 3.5 milioni netti, più o meno 7 lordi l’anno) nel potere di negoziazione con le altre società interessate al giocatore. E con lo stesso giocatore.

Con la sua firma sul nuovo contratto, Koulibaly ha detto di voler continuare a giocare nel Napoli, o quantomeno di mettere nelle mani del Napoli il suo futuro. Anche quello sul mercato, certo. Perché ora il suo attuale club ha accontentato le sue richieste, e quindi non avrà forzature nel caso in cui arrivasse un’offerta. Il Napoli ha pagato la possibilità di scelta in merito a Koulibaly. Tra i 100 e i 200 milioni, il Napoli può decidere se trattare, rifiutare o accettare. E può farlo fino a che non si arriverà al 2020 o al 2021, quando KK sarà più vicino alla scadenza. E ai 30 anni. Nel frattempo, però, uno dei difensori più forti della terra giocherà col Napoli.

Un giocatore fuori budget

Per dirla facile, anche con superficialità: il Napoli ha acquistato tranquillità. Economica e tecnica. Nel malaugurato caso di mancato accesso alla Champions, per dire, vendere Koulibaly potrebbe la sistemazione immediata e totale del bilancio. In caso contrario, il Napoli ha un difensore che partecipa alla stessa competizione da assoluto protagonista. Un giocatore che potrebbe giocare da titolare in tutte le migliori squadre del continente, e che non può essere avvicinato da club o intermediari stranieri senza passare dal Napoli. Perché il contratto con il Napoli è lungo, non blindato (non esistono contratti blindati, nel 2018) ma quantomeno solido. Non tanto per la somma percepita (in un Everton qualsiasi, Koulibaly guadagnerebbe anche 5 milioni), quanto per i parametri economici di riferimento. Parametri altissimi, che fanno di Koulibaly un giocatore fuori budget per il Napoli. Che però resta al Napoli.

Un anno e tre mesi fa, pubblicammo un pezzo-provocazione sulla valutazione di mercato del centrale francosenegalese. Un titolo che ci attirò numerose critiche: “Magari il Chelsea offrisse 60 milioni per Koulibaly”. Scrivevamo così: «I 60 milioni che il Chelsea offrirebbe per Koulibaly sono tutti da pesare. Semplicemente perché, qualora fossero veri e venissero accettati dal Napoli, renderebbero immediatamente Kalidou il difensore centrale più costoso di tutti i tempi. Sarebbe una valutazione fuori mercato, ma figlia del mercato». Fummo avventati, i soldi spesi dal Liverpool per Van Dijk (84,5 milioni) ci hanno spiegato che le valutazioni dei cartellini, anche quelle dei difensori, sono decisamente salite verso l’alto. Ma la sostanza del discorso non cambia: con un’offerta adeguata al calciatore e al Napoli, Koulibaly sarebbe anche da cedere.

Perché è il calciatore più forte della rosa del Napoli, perché in giro non ci sono difensori completi – tatticamente, tecnicamente, fisicamente – come lui. Koulibaly è un lusso, uno sfizio che De Laurentiis si toglie anno dopo anno grazie alla sua programmazione. Grazie ai buoni uffici con Bruno Satin (remember Malcuit?), grazie a Benitez che ha scovato il talento grezzo, a Sarri che l’ha razionalizzato e ad Ancelotti che rappresenta l’ultimo step del progetto di maturazione.

Quanto pesa un rinnovo

Il giocatore che sarebbe anche da cedere, che guadagna poco rispetto ai suoi omologhi campioni della terza linea, rimarrà invece a Napoli. Oppure sarà venduto ad un prezzo altissimo, stabilito dal Napoli stesso. Non i 40 per Salah, tantomeno i 62 per Alisson o i 25 per Strootman che la Roma ha voluto/dovuto incassare. Ora parliamo dei giallorossi perché rappresentano l’esempio più fresco, in Italia siamo club venditori e questo deve essere chiaro. Solo che il Napoli decide chi e quando vendere. E a quanto vendere, che non è una cosa scontata.

Durante la stagione 2012/2013, Edinson Cavani firmò un rinnovo fino al 2017. Pochi mesi dopo fu ceduto al Paris Saint-Germain, ma furono De Laurentiis e Bigon a scegliere come e a quale prezzo vendere il centravanti uruguagio. Esattamente come successo per Higuain tre anni dopo. La Juventus ha pagato 90 milioni per un giocatore vicino ai 29 anni. Senza sconti, perché il suo contratto era stato scritto e programmato così. Esattamente come quello di Koulibaly, che forse non rimarrà a Napoli fino al 2023. Ma che, qualora dovesse o volesse finire sul mercato, ci finirà alle condizioni del suo club. Prezzo di questo affare, tecnico ed economico: 35 milioni di euro di investimento potenziale, ovvero l’ingaggio lordo annuale per il numero di anni che regolano il nuovo accordo. Ora, veniteci a raccontare che questo rinnovo non è un colpo di mercato.

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