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Il gol di Verdi ci mostra il Napoli ambidestro

Verdi, Zielinski, Hamsik, Mertens: Ancelotti ha a disposizione molti elementi che calciano indifferentemente di destro e di sinistro.

Il gol di Verdi ci mostra il Napoli ambidestro

Triangolo lungo

Verdi-Mertens-Verdi. Una delle curiosità riguardo il secondo gol del Napoli a Torino nasce da una constatazione suggestiva, una sorta di romanticheria calcistica: il triangolo lungo che porterà alla rete nasce e si concretizza attraverso la giocata di due elementi ambidestri. Verdi, se vogliamo, rappresenta l’archetipo del giocatore capace di giocare bene con entrambi i piedi, l’anno scorso ha realizzato due calci di punizione diretti nella stessa partita usando il destro e poi il sinistro. Non a caso, lancia Mertens in profondità col destro, poi chiude l’azione con il mancino.

Mertens, appunto: non è un ambidestro totale come Verdi, piuttosto un giocatore in grado di calciare con entrambi i piedi. Molto meglio col destro, è il suo piede naturale; ma anche il sinistro non è male, basta rivedere il pallone messo in mezzo per servire Verdi, o se volete un gol si può andare a Napoli-Real Madrid, un perfetto diagonale dopo un servizio nello spazio di Hamsik. Sotto, intanto, ci rivediamo l’azione valsa il 2-0 allo stadio Grande Torino.

Da vedere e rivedere

Ecco, per esempio Hamsik: un altro ambidestro. Marek è in grado di calciare con entrambi i piedi, a differenza di Verdi ha una preferenza per il destro (anche se Verdi ha affermato che sente di aver maggio precisione con il mancino), ma non si è mai tirato indietro quando ha dovuto utilizzare il sinistro. Questa probabilmente è uno status di mezzo, tra Verdi e Insigne: Lorenzo è stato spesso criticato per la sua idiosincrasia al sinistro, per le difficoltà ad armare il suo piede debole. È lontano da Verdi, non è come Mertens e Hamsik, calcia in maniera diversa, forse sarebbe riuscito a servire l’assist che Dries ha servito a Verdi ma di certo ha mano padronanza rispetto al belga.

Probabilmente, il calciatore del Napoli più vicino a Verdi per capacità di giocare con entrambi i piedi è Piotr Zielinski. Un saggio è arrivato durante il match interno contro il, due reti da fuori area, prima col sinistro e poi col destro. Anche l’anno scorso non c’è stata differenza: dei 7 gol segnati nella scorsa stagione, 4 sono arrivati di sinistro e 3 con il destro. Come dire: uno vale l’altro.

La varietà come opportunità

Per Ancelotti, questa varietà è un’occasione, per ora la sua preferenza sembra essere orientata ad una scelta mista. Ovvero: Callejon dal suo lato (piede destro, fascia destra) e un calciatore in grado di convergere dall’altra parte (prima Zielinski, ieri Verdi). La possibilità di schierare Zielinski a destra esiste, Verdi ha già giocato in quello slot a Genova, anche da questo punto di vista c’è intercambiabilità tattica. E poi è una questione di soluzioni: se Insigne e Milik tendono a giocare sempre col loro piede forte, Mertens invece può essere meno intellegibile, più difficile da marcare, da chiudere, da contenere. Può sembrare una cosa banale, ma Ancelotti ha un vasto menù da cui poter scegliere la posizione migliore per i suoi calciatori. Se la sua idea è il Napoli liquido e completo, anche i dettagli più piccoli diventano risorse importanti.

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