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Il minuto 43 a Genova è commozione vera

Il fumo negli occhi di CR7, Spalletti il meglio di sé lo offre nelle interviste. Zielinski Signorinello Pallido raddrizza la partita del Napoli

Il minuto 43 a Genova è commozione vera

FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 2A GIORNATA DEL CAMPIONATO

Minuto 43 a Genova.

L’altoparlante scandisce i nomi delle quarantatré vittime.

Ed è commozione vera.

I grifoni vinceranno per loro e per tutti i morti di un destino ingiusto.

E intanto presentano Krzysztov Piatek.

Ventitré anni, polacco. Uno con il gol nel sangue.

Ne aveva fatti 21 a Cracovia nell’ultimo campionato locale.

Segna, corre e difende palla per novanta minuti.

Poi nel finale si porta a spasso tutta la difesa dell’Empoli, dimostrando di avere anche una notevole intelligenza calcistica.

Pare sia un predestinato.

Il nipote di Pessoa

Debutto allo Stadium.

La porta si è generosamente spalancata dinanzi a lui.

I difensori aquilotti sono tutti in ginocchio in attesa dell’evento.

Lui è solo. Ma la palla si inventa delle sponde capricciose e preferisce il piede più ruvido del Manzo croato.

Festa rimandata.

53 tocchi. 8 tiri. Un po’ pochino.

“Sta imparando il calcio italiano” lo scusa Acciu.

Il quale, più che scusarlo, forse deve imparare anche lui qualcosa.

A usare meglio l’Abelinha, per esempio.

Sarà quel che sarà, ma il fumo negli occhi come lo butta il nipote di Pessoa nessuno lo fa.

Il Signorinello Pallido

San Paolo stracolmo ma muto per l’interminabile contestazione contro l’Impomatato.

Ringhio incontra il suo vecchio maestro e vuol fare bella figura.

Va a segno dopo un quarto d’ora e replica a inizio ripresa con un’azione che più sarriana non si può.

26 tocchi consecutivi che fanno scendere qualche lacrimuccia di nostalgia sugli spalti.

L’Agnolotto saggio e riflessivo impreca in cuor suo la scelta per la porta di questo colombiano spaventato e timido. E intanto raccomanda calma.

Ma sa che partite del genere o le afferri subito o non le afferri più.

Ha fortuna.

Perché cinque minuti dopo il Signorinello Pallido, perennemente atteso, si ricorda di avere da qualche parte un certo talento.

Finalmente ne fa uso, e scarica un siluro micidiale nell’angolo del Topo Gigante.

È la svolta.

Ancelotti stravolge la squadra

Il tecnico stravolge la squadra.

Arretra Lazarillo e il Pibe di Fratta sugli esterni e piazza i due polacchi lì davanti.

Biglia va letteralmente in bambola e non si raccapezza più.

Signorinello replica la prodezza ed è pareggio.

Qui il vero colpo di genio dalla panchina.

Fuori Mareshark, per ora ancora il Carlo Vanzina dei registi.

Dentro il Fiammante Fiammingo che va a girare intorno all’Armadio di cristallo.

Sarà lui a regalare il goal della vittoria.

Che Dazn trasmette il giorno dopo, ovviamente. Ma va bene lo stesso.

John Malkovich Pioli

Straripa la viola stilnovista di John Malkovic-Pioli sotto gli occhi di papà Cholo.

È la meglio gioventù del campionato e una delle realtà più interessanti.

Mirko Antenucci da Termoli si inventa il gol capolavoro.

Un po’ Van Basten, un po’ CR7, e regala la vittoria ai Salesiani nel derby emiliano.

Come i cugini milanisti i Suninter vanno due volte in vantaggio e due volte si fanno raggiungere.

Complice un imbarazzante Handa che sul gol del Gallo era andato nel frattempo al bagno.

È nelle interviste che il Parapet ormai dà il meglio di sé. 

Lo sguardo sempre più incredulo e stravolto.

Un arzigogolare ingarbugliato e contorto che neanche l’esegesi più profonda riuscirebbe a chiarire.

Il meglio di Zelig.

Dopo due giornate, l’anti-Juve è già a cinque punti dalla Spal.

Ma si salveranno. Tranquilli.

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