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Ancelotti disegna il centrocampo duttile del Napoli

Due le terzine: quella più ancelottiana è composta da Zielinski-Diawara-Fabian Ruiz. Un sistema per principi ma non meccanizzato. Il nodo Hamsik

Ancelotti disegna il centrocampo duttile del Napoli

Il calcio liquido

Nel nostro primo longform sul Napoli di Ancelotti, scrivevamo così di Piotr Zielinski, un calciatore che non abbiamo visto ancora a Dimaro:

Piotr potrebbe diventare il calciatore-cuneo tra il 4-3-3 e il il 4-2-3-1, se vogliamo ridurre il tutto alla banalità dei moduli. Da mezzala destra o sinistra potrebbe scambiarsi ruolo con Verdi o Insigne, diventando esterno e lasciando loro il centro del fronte offensivo; da esterno nominale a sinistra potrebbe duettare con Ghoulam, oppure lasciargli spazio e rientrare nel campo, accanto alla prima punta, creando nuove geografie nell’occupazione dell’area di rigore.

È la descrizione del calcio liquido di Ancelotti, per cui i centrocampisti si muovono, giocano il pallone e interagiscono secondo un’idea fluida, per quanto riguarda la posizione in campo e le attribuzioni. Ce ne siamo resi conto anche qui, a Dimaro, nelle prime esercitazioni tattiche e nella prima amichevole col Gozzano. È una condizione che abbiamo percepito anche per Fabian Ruiz, schierato mezzala destra nel primo test. E che ci permette di ricostruire il futuro centrocampo del Napoli, insieme alle indicazioni sul nuovo regista, un ruolo sospeso tra Hamsik e Diawara.

Libertà

Fabian Ruiz-Diawara-Zielinski, Rog-Hamsik-Allan. I due terzetti possibili di centrocampo garantiscono totale intercambiabilità, dal punto di vista delle caratteristiche tecniche e fisiche. La prima ipotesi sarebbe quella più vicina al gioco di Ancelotti, per cui ci sono due ottimi calciatori associativi, bravissimi nel palleggio, che si muovono intorno ad un cuneo centrale più statico. Sarebbe qualità allo stato puro, con Fabian Ruiz in grado di retrocedere di qualche metro per giocare molte volte il pallone, e Zielinski a lavorare come uomo di inserimento in avanti, secondo la suggestione della mezzala “mobile” di cui abbiamo scritto in precedenza.

È la libertà del calcio di Ancelotti, che mette il talento dei calciatori al centro e gli permette di muoversi all’interno di un sistema per principi ma non meccanizzato, o quantmeno in grado di giocare in modi differenti. Ce ne siamo accorti, qui a Dimaro: il cambio di gioco, gli esterni nei mezzi spazi, i triangoli per aprire spazio terzini, che restano entrambi larghi in proiezione offensiva. Sono tutte situazioni provate ma non codificate, i giocatori possono scegliere come muoversi e come agire. Da questo punto di vista, Fabian Ruiz e Zielinski assicurano letture avanzate, è una questione di talento. La loro libertà sarebbe letteralmente acquistata dalla loro cifra di qualità.

Il fisico (e i mix)

Il secondo terzetto, Rog-Hamsik-Allan, lavorerebbe secondo un codice fisico, per cui la corsa e la copertura sarebbero garantiti. Con Sarri, Allan era diventato un perfetto calciatore di sistema, ma ha anche vissuto un importante miglioramento dal punto di vista tecnico. Il lavoro in combinata con Hamsik e Rog garantirebbe al Napoli uno, due, tre uomini in più in fase offensiva (Hamsik legge la propria posizione in maniera più dinamica, rispetto a Diawara), non in senso associativo quanto per capacità di inserimento e sovrapposizione. Tutte situazioni alimentate dalla corsa, la caratteristica fisica fondamentale dei due interni.

Con questo centrocampo, il Napoli guadagnerebbe qualcosa sul gioco di contenimento e ripartenza verticale, grazie alla qualità di calcio di Hamsik e all’atletismo dei due interni. Certo, Hamsik sarebbe da verificare in fase difensiva, ma sarebbe “coperto” da due mezzali più contenitive rispetto a Zielinski e/o Fabian Ruiz.

Poi c’è la questione degli ibridi. Sei calciatori per trentasei combinazioni diverse, tutte potenzialmente valide – considerando che Hamsik può occupare il ruolo di mezzala e Fabian Ruiz ha giocato qualche partita da playmaker. Il Napoli ha una varietà impressionante di soluzioni intermedie, un centrocampo con Zielinski, Hamsik e Allan potrebbe mixare alcune peculiarità mentre il pacchetto Rog, Diawara e Fabian Ruiz potrebbe essere prodromico a un 4-2-3-1 in potenza, con lo spagnolo a lavorare come trequartista creativo in fase di possesso.

Il mercato

Noi del Napolista eravamo (siamo) tra quelli che non avrebbero salutato con orrore l’addio di Hamsik. Ora, con le nuove indicazioni tattiche, è chiaro che il calciomercato a centrocampo del Napoli è praticamente finito. Ergo, Ancelotti lavorerà con questi sei uomini. In realtà, la suggestione Di Maria, soprattutto con Ancelotti, potrebbe aggiungere un’ulteriore “finta mezzala” al pacchetto. Il primo ruolo dell’argentino sarebbe quello di esterno destro a piede invertito, se non fosse che Ancelotti ha praticamente inventato il Di Maria centrocampista. Vedremo.

Intanto, ripartiamo dalle indicazioni che riceviamo da Dimaro. Che, in qualche modo, confermano e ampliano le previsioni tattiche della vigilia. Il Napoli ripartirà da un centrocampo leggermente diverso, negli uomini e nell’interpretazione del gioco. Le promesse e le premesse sembrano decisamente incoraggianti.

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