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Da Allan a Insigne, l’eclettismo è una delle chiavi del Napoli di Ancelotti

Abbiamo avuto la conferma che la squadra di Ancelotti non sarà statica, l’allenatore ha ribadito i concetti anche nel post partita

Da Allan a Insigne, l’eclettismo è una delle chiavi del Napoli di Ancelotti

Flessibilità

È una cosa nuova, nella nostra mente il Napoli è ed interpreta un sistema statico, negli uomini e nelle posizioni. Oggi, invece, abbiamo assistito ad un vero e proprio tourbillon di soluzioni: Insigne prima punta, Allan terzino destro, Hysaj terzino sinistro e poi centrale, Luperto inizialmente esterno basso a sinistra. L’ultima era un’idea già provata in allenamento, già vista, le altre sono sostanziali novità che Ancelotti ha in qualche modo “certificato” nel postpartita, identificandole come possibili soluzioni per il futuro.

Abbiamo assistito a un’amichevole estiva, una partita non ufficiale che può dare indicazioni fino a un certo punto. Che è stata affrontata (giustamente) con un certo relax. E che, proprio per questo, non può rappresentare un campione affidabile per individuare nuove soluzioni per il calcio vero. Però, come dire: la sensazione è che questo eclettismo, questa duttilità dell’organico, possa diventare un riferimento cui attingere anche in futuro. Magari non per tutte le soluzioni, ma per alcune sì.

Abbiamo scelto di menzionare Allan (oltre a Insigne), nel titolo, perché era una delle nostre “preoccupazioni”. Pensavamo: un calciatore esaltato dal e nel sistema di Sarri potrà essere utile anche per Ancelotti, in un gioco diverso? Ebbene, stasera abbiamo iniziato a capire che una delle chiavi di questa squadra sarà la flessibilità. Dell’allenatore, quindi anche dei calciatori. Allan ha giocato una buona partita da mezzala, nonostante le sue attribuzioni in campo fossero molto diverse rispetto al recente passato. Poi è stato spostato a destra della linea difensiva, ha giocato da laterale basso, l’ha fatto bene. Nel frattempo, Hysaj propiziava un gol nel ruolo di terzino sinistro. Una differenza sostanziale: l’albanese ha già giocato in questa posizione. Per il brasiliano ex Udinese, si tratta di un esordio assoluto. Come per Insigne, secondo quel percorso di evoluzione che ha già attraversato Mertens.

La “notizia” di Napoli-Carpi

La serata di Trento, questo Napoli-Carpi 5-1, sta essenzialmente qui. La notizia è che il Napoli sa essere adattabile. Il resto lo sapevamo. Sapevamo che il Napoli è forte, (anche se a volte facciamo finta di non saperlo), sapevamo che Fabian Ruiz è un gran bel giocatore; sapevamo che il sistema di Ancelotti è già stato interiorizzato, almeno in parte. In realtà questo potevamo auspicarlo, ma intanto è successo, ce ne siamo accorti; il tecnico emiliano era stato profetico quando ha parlato di un gruppo di calciatori con grande conoscenza del gioco, tale da imparare velocemente subito nuove cose. Ecco, sta imparando ad essere duttile all’interno del suo sistema, due cose che sono concatenate e che definiscono la nuova era di questo progetto.

Ora, vedremo quante di queste nuove soluzioni saranno “trasportate” anche quando ci sarà da giocare seriamente. Il fatto di sapere che questa possibilità esiste, in ogni caso, ci pare una novità sostanziale. Un cambiamento da sottolineare rispetto al passato. In meglio o in peggio, lo dirà il tempo. Lo dirà il campo. Le premesse sembrano positive.

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