Dal progetto Zavanella allo stadio a Caserta, dai soldi del Credito Sportivo alle Universiadi. È cresciuto solo il Napoli, tutt’attorno è fermo
Terza e ultima puntata (qui e qui le prime due) dell’immaginifico viaggio attraverso annunci, smentite, idee, progetti, illusioni e delusioni attorno al nuovo stadio del Napoli.
Il Comune emana il bando per la manifestazione di interesse al project financing: arriva solo un progetto (2012)
Dopo qualche mese di tentennamento, nell’estate 2012, dopo l’ennesima messa in mora per questioni di sicurezza da parte del Prefetto, il Comune emana finalmente il bando che dovrebbe far venire allo scoperto gli investitori interessati al project financing per il nuovo stadio.
L’iniziativa non riscuote il successo sperato (un modo elegante per dire che non ci sono finanziatori). Ha risposto solo la Idis di Faraone Mennella (all’epoca sotto inchiesta proprio per la vicenda stadio dopo lo scoop del Napolista): investimento di 700 milioni di euro per un impianto da 50.000 posti a Ponticelli.
Con il passare dei giorni, l’ipotesi realisticamente più percorribile, anche a causa dei limiti del Piano regolatore, sembra essere quella della ristrutturazione del San Paolo, come ormai De Laurentiis sostiene da tempo.
È guerra tra Comune e Napoli Calcio (2013-I)
Qualche giorno dopo il Comune abbandona definitivamente l’idea di un nuovo impianto e decide che la cosa migliore è ammodernare il San Paolo. Viene diffuso il dossier con il quale i tecnici di Palazzo San Giacomo hanno bocciato l’unico progetto presentato. Il resoconto lo trovate qui, il riassunto è che il progetto era improponibile. Per rifare il San Paolo, però, c’è sempre la piccola questione dei soldi che non ci sono.
De Laurentiis si stufa e minaccia di costruire uno stadio a Caserta (2013-II)
I rapporti tra de Magistris e De Laurentiis si fanno tesissimi. Le reciproche accuse di non rispettare gli impegni si fanno quotidiane. Nel settembre 2013 il presidente annuncia alla stampa “il sindaco ha detto che mi vendeva il San Paolo, ma non credo che con i tempi biblici con i quali gestiscono le cose i politici saranno in grado di dirmi la cifra. Mi diranno che non sarà possibile a causa del consiglio comunale e quant’altro ancora. A quel punto andrò dal sindaco di Caserta, troverò l’accordo con lui, e dal 2 gennaio inizierò la costruzione di un nuovo stadio lontano dalla città“.
Pace tra Comune e Napoli Calcio. Rispunta l’idea di un nuovo stadio (2014)
Nessuno crede più al nuovo stadio. È il momento della rassegnazione (2015-I)
Risorge il progetto del nuovo stadio da 45.000 posti ma è di nuovo scontro con il Comune che lo boccia (2015-II)
Nel giugno 2015 il Napoli affida all’architetto Gino Zavanella (che ha lavorato alla costruzione dello stadio della Juve) il compito di lavorare ad un nuovo progetto. Si parla di eliminare la pista di atletica, un investimento ridotto (appena 30 milioni) rispetto ai mastodontici interventi paventati in passato e di riqualificazione del quartiere Fuorigrotta.
Ad agosto viene presentato il progetto per la ristrutturazione e viene prorogata la convenzione tra Comune e Società.
La reazione di De Laurentiis è furiosa: «il San Paolo è un cesso, ha le stalattiti di pipì e cacca dei topi. La mia proposta al Comune non l’hanno capita, fanno populismo, gli stadi devono diventare dei teatri. Mi costringono a farlo a modo mio da un’altra parte».
Sul finire dell’anno, dopo mesi di tensione, De Laurentiis dice “io e De Magistris? Non abbiamo mai litigato.”
Accantonato il nuovo stadio, si pensa a piccoli lavori di ristrutturazione (2016-I)
Dopo la rielezione di de Magistris, il clima con il Napoli sembra essere tornato sereno. I soldi del Credito Sportivo, secondo De Laurentiis, dovranno essere usati per bagni, spogliatoi e ingresso del garage. Il sindaco conferma: «Abbiamo l’urgenza di effettuare subito alcuni lavori in vista della Champions».Intanto Higuain fugge dal Napoli, a luglio i lavori di ristrutturazione “stanno per partire” e si paventano nuovi investimenti in occasione delle Universiadi. Ad agosto arriva l’ok del Comune e De Laurentiis si mostra accondiscendente con il sindaco.
De Laurentiis ci ripensa: nuovo stadio da 20.000 posti (2016-II)
Tra lavori da eseguire e ancora sogni di un nuovo stadio (a 7 km da Napoli) (2017)
A Napoli sta per arrivare il Real Madrid. C’è il tutto esaurito, ma a meno di due settimane dall’incontro di Champions League i lavori alla tribuna stampa ancora non sono stati eseguiti. Si parla di “corsa contro il tempo” e, mentre si compila la cronistoria della faccenda San Paolo, non si può fare a meno di sorridere. Di sicuro i lavori strutturali vengono rinviati a fine campionato.
Alla fine i lavoretti alla tribuna stampa vengono eseguiti e de Magistris coglie l’occasione per dire no allo stadio da 20.000 posti, per rinnovare la promessa di investire i 25 milioni del Credito Sportivo e per rimarcare che «senza il Comune non si sarebbe potuto giocare il match con il Real». A distanza di poche ore arriva la risposta violenta di De Laurentiis: “il sindaco è un populista, cerco terreni per costruire un nuovo stadio“.
I giorni nostri: la questione Stadio è tutt’altro che conclusa (2018)
Conclusioni
Il Napoli che negli ultimi 8 anni ha guadagnato quasi 100 posti nel ranking Uefa, giungendo fino alla diciassettesima piazza, gioca in un impianto che non è minimamente all’altezza della squadra. Difficile attribuire responsabilità univoche dello stallo in cui ci troviamo. Sicuramente la corsa all’annuncio non ha giovato a nessuno, men che meno alla credibilità delle istituzioni. Si rincorre costantemente l’emergenza, che siano gli Europei o le Universiadi, la partita con il Real o la licenza Uefa. Non c’è programmazione e si viaggia a vista.
Nel resto d’Italia ci si muove, anche se con lentezza. Juventus, Udinese, Sassuolo, Atalanta e Frosinone giocano in stadi di proprietà delle società. A queste potrebbero aggiungersi, in tempi non troppo lunghi, Roma, Fiorentina, Cagliari, Empoli e Pescara.