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Il Napoli di Ancelotti è già forte, servirà un mercato lineare e intelligente

Al di là delle facili suggestioni, il Napoli ha un organico da integrare/potenziare con razionalità. Il salto di qualità è possibile, ma va programmato con attenzione.

Il Napoli di Ancelotti è già forte, servirà un mercato lineare e intelligente

La corsa all’oro

L’annuncio di Carlo Ancelotti ha subito manifestato un inevitabile effetto collaterale: il Napoli non è più una squadra di calcio, piuttosto una specie di hub interstiziale per operazioni di calciomercato. Ne abbiamo scritto già due volte, ieri e oggi, e siamo solo all’inizio. Nomi e notizie di trattative si inseguono senza soluzione di continuità, quando invece la rosa che ha conquistato 91 punti nell’ultimo campionato, proprio in virtù di questa certificazione della sua forza andrebbe studiata e intelligentemente integrata. E andrà proprio così, è una cosa praticamente certa.

Non che i nomi fatti finora non siano bellissimi da leggere, oppure siano tutti “inventati”. Benzema, Vidal, David Luiz: parliamo di calciatori importanti, riconosciuti e riconoscibili al grande calcio europeo. Una vera e propria corsa all’oro, magari venissero al Napoli. Ma bisogna anche fare i conti con la realtà. E la realtà dice che il Napoli, al momento, ha due centrali, quattro interni e due prime punte negli slot che occuperebbero questi nuovi acquisti. Parliamo di Albiol, Koulibaly, Hamsik, Zielinski, Allan, Rog, Milik e Mertens. Giocatori forse inferiori ai “nuovi obiettivi”, ma di certo non così lontani da giustificare il ribaltone senza costrutto, per il puro sfizio di accumulare calciatori. Di questi, due – Hamsik e Mertens – potrebbero partire.

Le priorità

Al Napoli serve un calciomercato ragionato, lineare, intelligente. Che prima di tutto rispetti le priorità, cioè vada a colmare le lacune numeriche e qualitative dell’organico. In questo momento, per dire, Ancelotti ha a disposizione Sepe e Hysaj come portieri e terzino destro. Ecco, quindi tutto deve partire necessariamente da qui, da una lettura attenta di quello che c’è e di quello che serve. Non che il resto della rosa non vada integrato e/o potenziato, anche perché sarebbe ingenuo pensare che non ci saranno giocatori ceduti e quindi da rimpiazzare. Il punto è che il Napoli è lontano dalla condizione del 2013, quando occorse una vera e propria rivoluzione del pensiero tattico e gestionale, per concretizzare la transizione da Mazzarri a Benitez.

Ora la situazione è molto diversa, l’organico è di ottimo livello e va solo puntellato in alcune posizioni chiave. Certo, ci sarebbe lo spazio tecnico e narrativo per un certo tipo di acquisto, il famoso “salto di qualità” – Benzema, Vidal o Di Maria, giusto per fare tre nomi in qualche modo prossimi ad Ancelotti. Ma anche questa è un’eventualità da studiare con attenzione, senza farsi prendere dall’ansia e dalla frenesia. Come dire: per il Napoli sarebbe molto più funzionale acquistare il Fideo Di Maria, calciatore in grado di ricoprire due o tre ruoli tra centrocampo e attacco, piuttosto che il terzo centravanti (Benzema o chi per esso) con Mertens e Milik ancora in organico. Allo stesso modo, l’idea di acquistare Benzema va calibrata anche rispetto alla valutazione su Milik, sul suo stato di forma. E sull’idea di Ancelotti rispetto al ruolo di centravanti – Mertens sì, Mertens no.

Pesare i nomi

In questo senso, possiamo anche guidare e aiutare il ragionamento in vista dei mesi che ci attendono. Da qui all’inizio della nuova stagione, il Napoli sarà inevitabilmente al centro del discorso sul calciomercato. Come succede tutti gli anni, stavolta anche di più. L’idea che il Napoli lavorerà (e debba lavorare) secondo una certa linearità deve esserci d’aiuto per filtrare le notizie che verranno strombazzate a titoli cubitali.

Solo oggi, per esempio, al Napoli vengono contemporaneamente avvicinati Benzema e Balotelli. Due attaccanti, più altri due già in rosa e non ancora stati ceduti. Anzi, Milik è stato da più parti indicato come vero e proprio punto di riferimento nel progetto-Ancelotti. Come dire: qualcuno ha esagerato, magari De Laurentiis si sta muovendo in più direzioni ma di certo non consegnerà ad Ancelotti un organico così squilibrato. Si lavorerà in maniera diversa, con colpi intelligenti e riferimenti di alto livello.

Ci sbilanciamo in due direzioni, non sono notizie ma puri ragionamenti logici: in caso di addio di Hamsik, potrebbe arrivare Vidal; l’offerta per Chiesa potrebbe invece prescindere dalla cessione di Callejon. Perché metterebbe insieme la necessità di un’operazione “di grande impatto” con un profilo avvicinabile al Napoli, per età, valore assoluto e valore potenziale. Ancelotti rappresenterà un chiavistello per entrare in certe aree del mercato, ma non può fare le magie. Pensare che il Napoli possa acquistare Benzema, David Luiz, Di Maria e Chiesa senza cedere nessuno è una pura follia. Di cui non c’è assolutamente bisogno.

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