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Il divorzio tra Sarri e De Laurentiis non è così facile

Poche ore all’incontro tra Sarri e De Laurentiis, a cui le due parti arriveranno in condizioni differenti: il tecnico non ha ancora un club disposto a pagargli la clausola, il presidente ha contratti e contatti.

Il divorzio tra Sarri e De Laurentiis non è così facile
De Laurentiis e Sarri

La situazione in questo momento

Martedì 15 maggio, ovvero poche ore all’incrocio tra Sarri e De Laurentiis. Le indicazioni sembrano andare tutte verso l’addio, però va chiarita e approfondita una questione che noi avevamo già sollevato in questo pezzo. Ovvero: quale sarà il futuro di Maurizio Sarri? O meglio: c’è un club che è disposto a prendere Maurizio Sarri, a pagare la clausola rescissoria presente nel suo contratto, a investire ciecamente su di lui partendo da un investimento (minimo) di 20-25 milioni?

Nell’articolo che vi abbiamo linkato sopra, il riferimento principale era il Chelsea. Che non ha problemi di soldi, ok, ma che deve anche licenziare Antonio Conte, nel caso. E allora l’investimento crescerebbe, a dismisura. Come dire: difficile credere che a Londra abbiano già deciso, o meglio non ci stiano pensando ancora su. Idem per altri club, per altre dirigenze che potrebbero far fronte a un cambio in panchina. Lo Zenit che ha appena perso Mancini, magari il Monaco che potrebbe lasciar andare Jardim o il Borussia Dortmund che vorrebbe troncare con il semisconosciuto Stoger.

Insomma, la situazione in questo momento è statica. Da parte di Sarri, almeno. Ci sono club interessati all’allenatore del tiqui taca vertical, ma non ci sono ancora gli otto milioni che lo libererebbero dal contratto che lo lega al Napoli. I rumors non mancano. Ma ce ne sono di tutti i tipi. Ci sono anche notizie dell’interessamento del Chelsea per PochettinoLuis Enrique. Rumors che riguardano anche il Napoli e l’interesse per Ancelotti. Lo scenario di giovedì, stando così le cose, sarebbe il seguente: De Laurentiis potrebbe presentarsi al cospetto di Sarri con un contratto praticamente inoppugnabile in mano, e con un contatto con Ancelotti nell’altra; Sarri, da par suo, con l’interessamento di più club ma senza clausola.

Le possibili evoluzioni

A questo punto, il tecnico del Napoli ha tre soluzioni per concretizzare il suo addio: dimettersi, forzare la mano per una rescissione consensuale che abbassi la penale delle dimissioni, oppure presentare un club disposto a pagare la famosa clausola. Della terza eventualità abbiamo già parlato sopra. Sulle prime due non possiamo esprimerci, anche perché De Laurentiis difficilmente potrà pensare a un esonero.

Per un motivo semplice: Sarri ha raggiunto gli obiettivi prefissati. L’ha fatto a modo suo, magari questo è il problema vero oltre al nuovo accordo economico da raggiungere, ma intanto il Napoli viaggia su quota 90 punti. Con tre qualificazioni consecutive ai gironi di Champions. Da questo punto di vista, Sarri è invulnerabile. E non solo agli occhi della piazza. Sono dati oggettivi.

La situazione non è semplice. Il presidente del Napoli potrebbe pensare di accontentare economicamente il suo allenatore, ma a quel punto pretenderebbe una organizzazione del lavoro più vicina alle esigenze del club. Non parliamo necessariamente di turn over, anche perché il contrappeso dei risultati è ingombrante anche secondo questa lettura. Parliamo più che altro di calciomercato, di dinamicità tra acquisti e cessioni, qualcuno scrive di top player richiesti in entrata e zero cessioni in uscita, ma probabilmente la realtà è meno estrema. Di certo, l’idea che il Napoli possa rimanere “fermo” sul mercato un altro anno è inaccettabile, per De Laurentiis. Mentre sembrerebbe essere una delle idee principali di Sarri. Se non sei il Real Madrid o il Manchester City, non puoi consentirtelo. E poi c’è il discorso sulla gestione degli impegni extra-campionato, che Sarri ha addebitato quest’anno al sentimento della città.

Conclusioni

Insomma, tra qualche ora vedremo e forse sapremo. Poi ci sarà Napoli-Crotone, passerella finale tra gli applausi del San Paolo. Meritati, meritatissimi, da una squadra che ha giocato una stagione eccezionale. Ma che vive di ingranaggi poco oliati tra le varie sezioni della sala macchine. Sarri e De Laurentiis, finora, si sono mal sopportati per il bene comune. Ora bisogna decidere come (e se) sancire questo divorzio. Non è mai facile, non lo sarà nemmeno questa volta.

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