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Il campionato del Napoli non è ancora finito

Non è solo una questione matematica, ma anche di possibilità: il Napoli non ha il destino nelle proprie mani, ma in quattro giorni può cambiare in maniera radicale la prospettiva del suo finale di stagione.

Il campionato del Napoli non è ancora finito
Foto Ssc Napoli

Quattro giorni

Napoli-Udinese e Juventus-Napoli ci diranno dove andrà il campionato del Napoli. La squadra di Sarri, che il suo stesso pubblico sta inghiottendo in una spirale di rassegnazione, è sicuramente in calo. I nove punti raccolti nelle ultime sei giornate, stanno lì a testimoniarlo. Il Napoli non ha più il destino nelle proprie mani. Ma può ancora dare un senso all’ultimo segmento di una stagione che può ancora regalare sorprese. Insomma è presto per i bilanci.

Al di là dei soliti discorsi sulla certezza matematica dello scudetto alla Juventus (che francamente troviamo prematuri, anche solo dal punto di vista aritmetico), c’è di mezzo un viaggio con troppe fermate per dichiararsi battuti. La partita con l’Udinese di stasera potrebbe restituire entusiasmo in caso di vittoria, senza dimenticare che la squadra di Allegri è impegnata sul campo del Crotone in piena lotta per non retrocedere. Non a caso, nel girone di ritorno, l’unico pareggio la Juventus l’ha subito sul campo della Spal anch’essa in lotta per la salvezza.

E poi c’è il big match di domenica prossima. È assurdo dichiararsi sconfitti ancor prima di giocare lo scontro diretto che potrebbe invertire il trend delle due squadre. Certo, tutto passa da un’impresa decisamente complicata a Torino, da una vittoria da cogliere in trasferta contro una squadra maestra a congelare i risultati, le partite, le emozioni. Ma è vero pure che un Napoli senza niente da perdere potrebbe interpretare la gara dello Stadium come un evento senza ricadute sul futuro. Un po’ come il viaggio della stessa Juventus a Madrid. A mente libera o quasi, stava per scapparci un qualcosa di storico. E dopo domenica, il calendario sarà decisamente favorevole per il Napoli; i bianconeri saranno impegnati in due trasferte insidiose: a Milano contro l’Inter e a Roma contro la Roma.

La Juventus

Abbiamo scritto dell’incredibile stagione della Juventus. Del ritmo insostenibile tenuto dai bianconeri, che nemmeno il miglior Napoli di sempre (dal punto di vista numerico, ovviamente) è riuscito a contenere. Difficile immaginare un crollo verticale della squadra di Allegri da qui a un mese, ma le trasferte di Milano e Roma non saranno passeggiate. Non fosse altro che per la situazione di classifica, che costringerà Spalletti, Di Francesco e i loro giocatori a dare il massimo fino all’ultima giornata.

Al di là della partita di Crotone (che va giocata e vinta, in ogni caso), la Juventus ha davanti a sé un ciclo complicato. Le restano due esami complicati, in cui proprio il Napoli ha zoppicato (i sette punti persi nelle tre partite non vinte Inter e Roma fanno la differenza, in pratica). Quindi, è ancora tutto da decidere, da stabilire. Da parte sua, la squadra di Sarri ha impegni complessi ma meno proibitivi (a Firenze e a Genova con la Sampdoria), e dopo Torino – soprattutto in caso di successo – potrebbe aspirare al filotto reale. La Juventus non può distrarsi, in questi quattro giorni. Allegri l’ha spiegato ieri in conferenza, forse ha esagerato un po’ caricando tantissimo la sfida di Crotone, ma il segnale è chiaro. Il Napoli è una squadra in difficoltà, però ha ancora tutte le possibilità di rompere le scatole.

Il paradosso

Questo finale di campionato potrebbe risultare paradossale: lo scontro diretto, seppure in casa e con tutti i precedenti a favore (il Napoli non batte la Juventus da settembre 2015), rappresenta uno scoglio per i bianconeri più che per il Napoli. È una questione di logica: la corsa sulla distanza avvantaggia i bianconeri, lo scontro diretto può anche essere deciso da un episodio. Due stagioni fa, la Juventus superò il Napoli col gol di Zaza e poi lanciò lo sprint fino a a maggio, fino allo scudetto. Quest’anno, lo sprint è stato già lanciato da tempo per tenere il passo della squadra di Sarri. Che ha ceduto, o meglio sta cedendo, ma ha ancora un jolly da giocarsi.

Ripetiamo: la Juventus parte con un grosso vantaggio, di punti e anche psicologico. Per utilizzare una formula consueta: non succede ma se succede, il Napoli batte l’Udinese e poi fa l’impresa a Torino. A quel punto, difficile dire come potrebbe proseguire la storia. Quindi, lo possiamo dire ufficialmente: il campionato non è ancora finito.

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