Un silenzio irreale al Vomero alle dieci di sera di sabato, poi il boato. Ora pensiamo al Genoa
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Come Operazione San Gennaro
Silenzio. Via Scarlatti, Vomero. Sono le dieci di un sabato sera. Un boato. Grida di gioia, commenti irripetibili. Sembra che sia accaduto qualcosa di importante e che la televisione sia riuscita a tenere inchiodati sulle poltrone i napoletani.
Ricordate Operazione San Gennaro? La macchina che corre lungo le strade e i vicoli. Il Festival della canzone napoletana. Il boato dell’esplosione. Ecco, sabato sera il clima di Napoli era quello. Anzi mi correggo non solo sabato sera. Anche se sabato sera era accaduto che una squadra di provincia, la mitica e gloriosa Spal di Ferrara aveva messo la Juventus con le spalle al muro. E svergognato i cortigiani della stampa e delle televisioni.
La soap opera
Napoli in attesa di ben altre vittorie, supera la prima soap opera (brasiliana) del mondo. Insomma, meglio di qualsiasi telenovela latino-americana. E non da ieri. È un sentimento corale, un sogno collettivo, una voglia che difficilmente si reprimerà. Voglia di scudetto e voglia di schiaffeggiare i potenti e gli arroganti.
Una squadra e una città. Napoli e il Napoli non hanno mai smesso di crederci, di sognare. Hanno giurato eterno amore e i ragazzi si sono impegnati a non deludere e a non venire meno al patto sotto scritto alla fine della passata stagione.
Un cielo gonfio di pioggia accompagna la vigilia del Napoli-Genova. La città è pronta, vuole continuare a sognare.