L’unica volta che piansi per il calcio fu al gol di Altafini
La “prima” fu Napoli-Spal con gol di Sivori, ma quel pomeriggio mi è rimasto impresso con papà al telefono durante il primo tempo per sapere il risultato parziale
Il gol di Altafini a Torino in Juventus-Napoli
Gol di Sivori
Era il 1968 quando ebbi la fortuna di vedere per la prima volta il Napoli al San Paolo. Avevo 7 anni ed ero alto il tanto che mi permetteva di entrare gratis allo stadio perché all’epoca se non superavi con la testa la sbarra di ingresso si poteva entrare con un adulto senza avere il biglietto. Quel giorno il Napoli vinse 1 a 0 contro la Spal e il gol lo segnò Sivori, inutile dire che quella giornata rimase impressa per sempre tra i miei ricordi. Tornando a casa con mio padre raggiante che raccontava agli amici il funambolico gol del campione argentino, avevo la sensazione di aver conosciuto per la prima volta un sentimento che con il tempo avrei imparato a chiamare “passione”.
Tutto il calcio minuto per minuto
Ma è di un altra prima volta che volevo raccontare accaduta all’improvviso qualche anno dopo. Era il 1975 l’anno del Napoli di Vinicio. Era il 6 aprile e il Napoli avrebbe giocato contro la Juventus di Zoff, Causio, Anastasi e Bettega per quello che all’epoca era lo scontro decisivo per vincere lo scudetto. Al Comunale di Torino c’erano 20.000 supporter a seguito degli azzurri (altro che tessera del tifoso). In quegli anni l’unico modo per sapere il risultato della partita era “Tutto il calcio minuto per minuto” con l’indimenticabili Bortoluzzi in studio e Enrico Ameri e Sandro Ciotti collegati dagli stadi dove c’erano le partite più importanti. Il problema di quegli anni era che le dirette radiofoniche non esistevano e il risultato parziale lo si poteva sapere solo a fine primo tempo attraverso la radio perché all’epoca non esistevano cellulari, internet né tantomeno tv private o a pagamento.
Papà al telefono
In sintesi, per sapere cosa stava facendo il Napoli, o stavi lì allo stadio oppure ti toccava aspettare le 15.20 quando dopo l’indimenticabile sigla “A taste of honey” “Tutto il calcio minuto per minuto”. L’attesa in famiglia era spasmodica e mio padre non poteva aspettare l’inizio delle trasmissioni alla radio e fece di tutto per avere notizie da Torino. Telefonò a un collega che conosceva non so come persone che lavoravano nello stadio nella sala comunicazioni. Questi, una volta saputo il risultato, richiamò mio padre che a sua volta avvisava amici e parenti. La cosa durò per tutto il primo tempo fino ai collegamenti in diretta radiofonica dagli stadi.
Il pareggio di Juliano
Ricordo come fosse ieri l’esultanza per il pareggio di capitan Juliano con un tiro da fuori area e l’attesa nervosa per la fine della partita. Un pareggio avrebbe permesso di mantenere immutate le possibilità di vincere lo scudetto. A 5 minuti dalla fine incominciai a contare i secondi che mancavano alla fine della partita ma dopo 120 secondi ecco la doccia fredda. Al 43esimo Altafini, da poco subentrato a Damiani, aveva segnato a pochi metri dalla porta dopo che il palo aveva respinto un tiro da fuori area. Ricordo che mi paralizzai dall’emozione e all’improvviso per la prima e unica volta mi misi a piangere per una partita di calcio.
Sono passati 43 anni da quella partita e spero sia giunta l’ora di togliersi i paccheri dalla faccia e trasformare quelle lacrime tristi in lacrime di gioia.
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