È impossibile descrivere le emozioni di quella giornata. La prima partita al San Paolo, la salita lenta sulle gradinate, il cuore che arriva alla gola quando vedi il rettangolo verde
La prima volta
Sono Carlo ho quasi 43 anni e sono malato di Napoli da quasi 33 anni.
Napoli mi innamorai all’ improvviso di te in un’uggiosa e fredda giornata di dicembre, anno 86/87.
È impossibile descrivere le emozioni che mi attraversarono in quella giornata; la prima partita al San Paolo, la salita lenta sulle gradinate, il cuore che arriva alla gola quando vedi il rettangolo verde, è tutto lì indelebilmente scolpito nel mio cervello.
E poi la meraviglia del tifo, i cori, l’ingresso in campo dei calciatori ed infine Lui il dio del calcio, impossibile non provare la pelle d’oca ancora adesso alla mia età.
Una partita complicata col Como, vinta da uno squadrone che a maggio ci regalò il primo splendido scudetto.
Da quel momento il Napoli è diventato la mia seconda pelle, una fede incrollabile, nella buona e nella cattiva sorte, passando dallo scudetto, al fallimento, alla rinascita.
Sempre e solo un unico amore
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Carlo Francesco Marra ilnapolista © riproduzione riservata