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Il Napoli di Sarri è la genialità del surrealismo

Fu definito “la massima libertà di espressione fuori da tutti i canoni convenzionali”. Proprio come questa squadra che non smette di incantare

Il Napoli di Sarri è la genialità del surrealismo

Si torna al dieci

Quanto è bella la decima! Dieci come quel numero indimenticato, ritirato, osannato, pregato appartenuto a quel unico esempio raro di fenomenologia del pallone. Quella dieci che andrebbe indossata da tutta la squadra. Da tutti e diciotto gli elementi, compreso Rafael che è il primo ad esultare, a gioire. Se la decima nell’antica Roma era il tributo che un agricoltore doveva all’erario, oggi rappresenta la tassa che il Napoli deve a chi ha sempre creduto che un altro calcio è possibile.

Il Cagliari spazzato via

Il Cagliari è stato spazzato via, incantato come lo stupore degli occhi dei napoletani svegliati ed avvolti dalla neve. Il Cagliari è stato denudato e a nulla sono valse le “minacce” dei vari Cragno e Ionita, costretti a prendere il pallottoliere e a giocarci, almeno, in serenità. Da Callejon a Rui passando per Insigne e Allan pepite rare in un fiume di dannata cazzimma. Se Dalì si mostra alla città in tutta la sua grandezza, il suo manifesto surrealista si materializza sulle tele verdi quando la squadra di Sarri le calpesta. Sì, perché è di questa squadra la definizione che qualcuno provò a dare della corrente pittorica “la massima libertà di espressione fuori da tutti i canoni convenzionali”. Quei canoni che ancora disegnano a matita scenari apocalittici su lavagne che i partenopei hanno capovolto e messo alla berlina, semplicemente con prestazioni e risultati.

Cadavre excuis

La Juve è a meno quattro almeno virtualmente ma da un punto di vista morale incide parecchio, sebbene lo zio Gasp offrirà ai suoi nipotini la gioia dell’esordio, all’Allianz Stadium. La decima senza freni, senza affanni con il sinistro di Mario Rui che gira intorno ai pensieri più nefasti accorsi, ad ognuno di noi, dopo l’infortunio di Ghoulam.

Il Napoli è una squadra surrealista che adopera il cadavre exquis, la tecnica mediante la quale operano più artisti contemporaneamente. In poesia o in pittura, dove il filo conduttore è la follia e la capacità di osare oltre la propria immaginazione. Questo Napoli è già oltre, è avvolgente come la neve che a fiocchi fa amicizia con una città sconosciuta e l’abbraccia dai Camaldoli a Castel dell’Ovo con la leggerezza ed il rumoroso silenzio della forza della natura. Quanto è bella la decima! Dieci come quel numero che tutti a turno devono indossare, perché questo Napoli è tutto un Maradona.

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