Non riusciamo a decifrare la posizione ufficiale del Napoli: sul mercato, ma anche sul rapporto con la Juventus. Dal 5 settembre, però, De Laurentiis è a capo del Marketing dell’Eca. Presidente Agnelli.
24 ore dopo
Non è cambiato molto da quanto abbiamo scritto ieri, qui. Anzi, non è cambiato niente. Politano non è arrivato, dopo una lunga giornata di trattative (?) saltata all’ultimo minuto (???). Le nostre parentesi con dentro i punti interrogativi sono il vero punto della questione. Cosa è successo? Perché Politano non ha accettato il Napoli? Di chi è la colpa? Ci sono delle regie occulte, esterne, dietro questa mancata operazione? Guardate quanti altri punti interrogativi, tutti insieme. Ripartiamo da quello che abbiamo scritto ieri, dunque. Il punto del fallimentare mercato del Napoli non è che non sappiamo nulla. Non conosciamo la posizione ufficiale del club, non riusciamo a decodificarla.
E la nostra sensazione si è acuita ancora di più dopo aver letto e scritto di Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma. Che ieri, ai microfoni di Radio24, non ha fatto altro che spiegare. Spiegare. Spiegare. Ha definito le strategie della Roma, ha espresso le motivazioni rispetto a un determinato comportamento sul mercato. Non si tratta di andare contro i tifosi («Roma è una città che cade spesso nel turbamento»), anche perché a un certo punto il dirigente della Roma dice: «Comprendiamo la rabbia del nostro pubblico per i risultati che non arrivano. Ma “dietro” il nostro calciomercato ci sono certe esigenze». Ed ha elencato le esigenze. Una ad una. Chi ha voluto capire, ha capito. Chi ha voluto ascoltare, ha ascoltato. Poi si è fatto un’idea.
Politano (e la Juventus)
L’affare-Politano, per il momento, è tutta una congettura. Nessun tesserato del Napoli, a parte Sarri con poche battute dopo la partita col Bologna, ha mai parlato dell’esterno del Sassuolo. Nessun dirigente del Napoli ha mai parlato di Simone Verdi, tantomeno di Simone Verdi. Il fact-checking di questa sessione invernale può “indicare una via”, ma non dice tutto. Proviamo a farlo: Juventus e Sassuolo, tra di loro, hanno concluso alcune operazioni a titolo definitivo (Lirola e Tripaldelli), dopo che si erano già scambiate in estate i prestiti di Cassata e Rogerio; il Bologna, dopo l’infortunio di Verdi, ha acquistato Orsolini in prestito dai bianconeri, dopo che l’esterno ex Ascoli ha vissuto prima parte di stagione negativa con l’Atalanta; Marotta, alla Domenica Sportiva, ha parlato di Politano; la Gazzetta di Modena ha scritto un articolo sull’ingerenza dei bianconeri sull’affare tra il Napoli, il Sassuolo e l’esterno cresciuto nella Roma.
Questi sono i fatti. In realtà, l’articolo della Gazzetta di Modena è basato più su congetture che su reali riscontri, ma il punto non è questo. Il punto è che non sappiamo nulla del Napoli. O meglio: per quanto riguarda il Napoli, non possiamo andare oltre alla costruzione di un’ipotesi. Non ci sono spiegazioni, non ci sono voci ufficiali del club. Il comportamento della Juventus è scorretto, pur nella legittimità regolamentare? Il Napoli non l’ha detto, né tantomeno denunciato. Sappiamo di una battuta di Sarri dopo Napoli-Bologna, di una battuta di De Laurentiis in Lega, strappata casualmente nel bailamme dei giochi elettivi.
Insomma, qual è la posizione del Napoli? Non riusciamo a chiarirci questo punto. Un altro punto del Fact Checking potrebbe riguardare i rapporti “istituzionali” tra il club di De Laurentiis e la Juventus. L’ultima cosa “seria” che abbiamo, a parte i discorsi sulle alleanze partitiche in Figc e Lega, è la nomina di De Laurentiis come capo del marketing dell’Eca, dopo l’elezione di Agnelli a presidente. Era il 5 settembre 2017.
Le parole e i fatti
Ecco, è tutto qui. Non c’è molto altro da dire, e il punto è proprio questo. Fin quando il Napoli non avrà chiarito le sue posizioni, almeno. Possiamo credere o non credere alle storie del nonno di Younes, all’ostruzionismo del Sassuolo (by Juventus), ai 28 milioni più uno offerti alle 22.30 per Politano (sarebbe stato il terzo acquisto più costoso della storia del Napoli), al no di Verdi. Siamo in una nebulosa da cui si fa fatica ad uscire. E dall’interno del quale non si percepisce mai qual è la reale posizione del Napoli. Sul mercato, sui rapporti con le altre società, sui rapporti interni. Tutto è ibrido, non definito e non definitivo. Che peccato.