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Mertens (ri)scopre l’arte del tiro a giro. E lo fa nel miglior momento possibile

Mertens realizza un gol fantastico, certifica il suo ritorno definitivo e chiude una partita giocata non al massimo dal Napoli. Già in passato ha utilizzato questa soluzione.

Mertens (ri)scopre l’arte del tiro a giro. E lo fa nel miglior momento possibile

Un gol iconico

È singolare che, proprio ieri, Il Napolista abbia pubblicato un pezzo sull’epica del tiro a giro. Oggi Mertens ha chiuso il risultato esattamente così, indovinando una soluzione dalla bellezza struggente e dall’enorme iconicità. È una giocata che non fa riferimento diretto a Dries – come per Insigne e per Del Piero, ad esempio -, ma appartiene eccome al suo repertorio. Basta andare indietro nel tempo, e ricordare le sue quattro stagioni napoletane. Ci sono altri esemplari di uguale qualità, con una dinamica similare. Tipo questo:

Stagione 2013/2014, Verona-Napoli 0-3

Questo gol realizzato contro il Verona, però, è diverso rispetto al gioiello di oggi contro il Bologna. La conclusione che ha battuto Mirante ha la caratteristica di essere più alta, più improvvisa, e soprattutto non dà il tempo di essere letta. Nemmeno un accenno di intervento, per il portiere del Bologna. Impotente rispetto ala coordinazione immediata del calcio, un solo istante dopo che il pallone è stato spostato nel punto giusto per essere colpito.

Mertens ha suggellato con un gol da favola una vittoria importante, per il Napoli. La sua splendida rete di oggi, però, certifica anche il ritorno dell’attaccante belga dopo il letargo invernale. Dal 28 ottobre al 21 gennaio senza reti (in Serie A), troppi anche per un centravanti “novizio”, “neonato”, comunque fondamentale nel gioco del Napoli anche nel suo periodo complesso. Ecco, dopo Torino – per esempio – avevamo scritto che una delle migliori notizie per il Napoli stava nel fatto che i punti continuavano ad arrivare nonostante l’astinenza di Dries. Bene, oggi capiamo perché. Con il gol che ha fatto mancare il terreno sotto i piedi di Mirante, il Napoli si è appropriato in maniera  definitiva di una partita giocata, come dire, bene ma non benissimo. La giocata di un singolo che diventa decisiva in una giornata in cui il sistema non ha funzionato al massimo. E la doppietta, a più di tre mesi dall’ultima partita con più di un gol segnato (Genoa-Napoli 2-3, 25 ottobre 2017).

Posizione

Anche la posizione di Mertens, oggi, non è stata proprio convenzionale. In alcuni momenti della partita, la tendenza dell’attaccante belga è stata quella di sommarsi a Insigne sul lato sinistro dell’attacco del Napoli, in modo da creare situazioni di superiorità numerica. Una scelta non sistematica ma frequente, che dimostra come Sarri e i suoi ragazzi stiano continuando a lavorare sull’evoluzione del modello tattico.

Insomma, da Mertens e dall’attacco oggi arrivano solo buone notizie. E un gol fantastico, e una faccia (finta) disgustata nell’esultanza che certifica – ancora di più – la bellezza del gesto tecnico appena compiuto. Mertens ha (ri)scoperto il tiro a giro nel momento migliore. Per lui, per noi, per il Napoli.

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