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Guida pratica alla lettura di Tuttosport: Sarri, l’elenco dei lamenti e Maldini anti-Juve

Oltre la prima pagina “No Sarri No Cry”, cosa c’è oggi sul quotidiano torinese: non si va molto oltre il solito, ovvero il primato della vittoria della Juventus sull’intero mondo calcistico circostante.

Guida pratica alla lettura di Tuttosport: Sarri, l’elenco dei <i>lamenti</i> e Maldini anti-Juve

La politica di Tuttosport

Abbiamo già parlato della prima pagina di Tuttosport, appena dopo averla vista nella tarda serata di ieri. Non ci spostiamo molto dalla nostra prima considerazione: si tratta di una pura e semplice operazione goliardica e di marketing, che punta a far parlare del giornale, a targettizzare e fidelizzare una precisa categoria di lettori, a dare una (auto)definizione ulteriore del quotidiano torinese. C’è poi il discorso sull’ossessione della Juventus nei confronti di Sarri e del Napoli, di ciò che rappresentano. Della strada che battono per provare a inseguire la vittoria, o quantomeno il sogno di una vittoria. È tutto il contrario del mondo-Juventus, quindi è anche giusto che rispondano difendendo lo status quo.

Andare oltre la prima pagina vuol dire trovare un commento, un pezzo argomentato con “l’elenco dei lamenti” di Sarri e la “risposta culturale” di Allegri (che “pensa alle coppe”). Più un articolo di piede sul mercato del Napoli, generosamente presentato come “capolista”. È già qualcosa.

Vittoria

Leggendo, non è che si trovino grandi spunti di discussione. Nel pezzo in apertura, si mettono in cronologia i (tanti) pareri di disappunto espressi da Sarri nella sua avventura napoletana. I campi da gioco, i palloni, i fatturati, ora il calendario. Non è che ci sia molto di più, il nostro è un riassunto che non riporta i virgolettati presenti nel pezzo. Che, quindi, si limita a riscrivere semplicemente di tutti i lamenti espressi dal’allenatore del Napoli. Non c’è un’analisi ragionata, tipo quella di Paolo Condò, sullo stile comunicativo. È una semplice quanto ripetitiva rilettura del pensiero sarriano o sarrista.

Accanto, c’è la prosopopea sul primato dei trofei, del successo, quindi della Juventus. Nel commento di Fabio Riva si legge: «Viva Maurizio Sarri (insieme con il suo Napoli) che sta mantenendo acceso e avvincente un campionato che altrimenti sarebbe già bell’e archiviato, con la Juventus a più 10 sulla Lazio (al limite più 7, visto che ha una partita in più)». Magari si potrebbe dire lo stesso anche al contrario, del resto è la Juventus a inseguire e a tenere il ritmo del Napoli. Ma tant’è.

E poi: «Così si finisce per porre il fianco ai contrattacchi salaci e mediaticamente efficacissimi, ad esempio, di Massimiliano Allegri. Che, in concreto, sia pure con stile, ha fatto in modo che certe polemiche di Sarri gli si ritorcessero contro. “Se sei in Coppa Italia e Champions giochi prima, se sei fuori giochi dopo”: brooom. O ancora: “Io nell’albo d’oro scrivo primo, primo, primo”. Doppio brooom».

Del resto, tutto Tuttosport – è una bellissima ripetizione, perciò scusate la cacofonia – basa il suo processo di costruzione editoriale sul primato della vittoria. In queste due pagine, ad esempio, c’è la cronologia dettagliata delle carriere di Allegri e Sarri, dal 2003 a oggi. E poi ci c’è un pezzo che riprende la risposta del tecnico juventino, in conferenza stampa. Quella citata da Fabio Riva nel suo commento.

Definirsi

Non c’è molto da indignarsi, proprio per questo motivo. Il senso di tutto è in questa ripetuta, assoluta e immodificabile narrativa della vittoria. Non si va molto oltre, esattamente come da input allegriano (o juventino). È quello il terreno su cui loro costruiscono, sono inattaccabili. Sarebbe molto più delirante, perché privo di fondamento oggettivo, un richiamo al primato estetico della Juventus. È stato fatto, in passato. Persino questo discorso è ricaduto nel culto dei trofei, della difesa di ferro, dei passaggi del turno, come se non ci fosse altro. Recentemente, la redazione del quotidiano torinese ha decretato che «il gioco della Juventus è più europeo perché i giocatori di Allegri dribblano di più e così passano il turno in Champions».

Chiariamoci: nel calcio non c’è altro, dopotutto. Conta la vittoria. Hanno ragione loro. In ogni caso, però, possono esserci anche narrazioni diverse, soprattutto per chi ha la presunzione di spiegare, raccontare il gioco. Torniamo al punto di partenza, così: Tuttosport ha scelto una linea particolare, non c’è da indignarsi ma va pesata per quello che è. Sorridendoci anche sopra, magari. Anche quello non fa male. E pensando che la prima pagina di un quotidiano chiaramente orientato ad una certa storicizzazione della Juventus dedichi la prima pagina all’allenatore del Napoli. È un segnale non da poco.

Maldini

Chiudiamo con una nota di colore. Tra tutte le cose, la più bella resta un boxino su Paolo Maldini. L’ex terzino del Milan, notoriamente originario di Forcella, ha osato parlare in un certo modo della Juventus e del Napoli e del duello scudetto. Lo riportiamo sotto, senza ulteriori commenti. Non occorre, neanche stavolta, andare oltre un sorriso.

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