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Napoli-Udinese, la possibile notte di Ounas: gestiamo le aspettative

Andare oltre il nuovo mantra “miett a Ounas”, capire che si tratta di un calciatore davvero giovane e non di un fuoriclasse sicuro. Servirà equilibrio, in ogni caso.

Napoli-Udinese, la possibile notte di Ounas: gestiamo le aspettative
Ounas (Carlo Hermann)

Lo conosciamo poco

Nella redazione del Napolista si scherza spesso sulla somiglianza tra Adam Ounas e Andrea Russotto. Tra i due c’è una vicinanza spiegabile non tanto per le doti tecniche – quelle di Ounas non sono ancora quantificabili ai livelli del Napoli, esattamente come non lo sono state a suo tempo quelle di Russotto -, quanto per la chiave narrativa. Ounas è il nuovo Russotto perché è lui il rimpianto latente quando le cose vanno male. Ounas è il nuovo Russotto perché “miett a Ounas” è il nuovo mantra del tattico da stadio o da divano – che potrebbe avere anche ragione, per carità.

In ogni caso, non sappiamo. Quello che sappiamo, però, è che Ounas ha qualità importanti che non abbiamo ancora visto. Che non abbiamo ancora potuto vedere, se non in certi scampoli minimi di partita. Ecco, noi su questo punto non siamo proprio d’accordo con Sarri. Che, sempre secondo noi, ha ragione fino a un certo punto. Ci spieghiamo velocemente: i 123′ totali di Ounas tra campionato e Champions sono pochini, se fossero stati 200 (con altre 2-3 presenze, oppure entrando prima con Benevento e Cagliari o magari col Sassuolo, cioè partite chiuse) saremmo stati più contenti. Anzi, diciamola meglio: saremmo stati un minimo più sicuri in merito alle qualità di questo ragazzo.

Detto questo, però, c’è anche la parte per cui Sarri ha ragione, anche secondo noi. Al di là della famosissima Napoli-Benevento, in quale partita Sarri avrebbe dovuto rinunciare a un calciatore del suo tridente? In quale partita Ounas avrebbe potuto giocare da titolare? Ecco, appunto: nessuna, almeno finora. Tra l’altro, Sarri si è ritrovato anche Zielinski come improvviso e improvvisato esterno sinitro. Un esperimento che ha funzionato. Altro spazio in meno per Ounas, anche solo potenziale.

L’Udinese

Stasera c’è la Coppa Italia. Secondo i rumors che raccontano le probabili formazioni, Ounas potrebbe esserci. Al posto di Callejon, o di Insigne, probabilmente non di Mertens. Non c’è certezza. Detto questo, è giusto prepararsi a ciò che potrebbe essere. All’impatto che la prestazione di Ounas potrebbe avere sulla stagione del calciatore ex Bordeaux, ma anche sulla stagione del Napoli.

Insomma, come predicato da Sarri nel post di Torino-Napoli: equilibrio. Un nostro vecchio amico con l’accento castigliano avrebbe detto echilibrio. Comunque vada, non è e non sarà Napoli-Udinese a dover/poter orientare i giudizi su Ounas, sulla qualità dell’operazione che dalla Ligue 1 l’ha portato in Serie A. Ounas è davvero giovane, ha 21 anni appena compiuti, per un giocatore che non è – evidentemente – un crack assoluto, la maturazione non può che avvenire step by step, con calma, senza affanni o pressioni eccessive. Della serie: Adam non è Cristiano Ronaldo, non è Neymar, non è nemmeno “un” Hamsik, va atteso e quest’attesa va gestita.

E va gestito anche il post, con lo stesso echilibrio. In caso di prestazione positiva, anche di tripletta, invocare Ounas titolare al posto di uno dei tre attaccanti sarebbe follia. Pensare che il Napoli debba cambiare modulo per schierare Ounas insieme a Mertens, Callejon, Insigne (ed Hamsik) è fantascienza.

Se va male

Stessa cosa qualora il rendimento dovesse essere negativo. Nessun esagerazione, nessuna bocciatura preventiva, almeno da parte nostra. Ounas resterebbe comunque un 21enne, da svezzare e da capire. Da inserire in una formazione di stelle, di grandi calciatori. È successo anche ad altre grandi squadre, al Manchester United è passato un solo Cristiano Ronaldo per tanti Bebé, Anderson, Januzaj, Obertan, Macehda. Il Napoli non è a livello dei Red Devils, ma la dinamica è la stessa.

Ounas è potenzialmente un calciatore importante, da scoprire e da conoscere. La valutazione sul suo valore assoluto e prospettico va olter l’andamento di una partita, deve andare oltre. Stasera potrebbe essere un’occasione per sperimentare le virtù di un’attesa ragionata. Il contrario di quella spasmodica che ha finito per caricare di aspettative troppo grandi le carriere di calciatori promettenti, ma inadeguati. Il primo nome che ci viene in mente? Andrea Russoto, noblesse oblige. 29 anni, oggi gioca nel Catania, in Serie C. 17 partite e 3 gol nel campionato in corso. Niente male, o forse no.

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