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Napoli-Juventus, come giocherà Allegri: alla fine sarà Higuain (ma noi lo sapevamo già)

La scelta psicologica della Juventus e di Allegri, la pretattica e la difesa a tre come contro Crotone e Barcellona. Di contro, la calma e la serenità del Napoli.

Napoli-Juventus, come giocherà Allegri: alla fine sarà Higuain (ma noi lo sapevamo già)

Per confernarsi

Come il Barcellona, e il Crotone. Napoli è la terra di mezzo di Allegri, che secondo i rumors dovrebbe confermare la sua nuova (vecchia) impostazione a tre difensori. Poi quattro centrocampisti, due trequartisti e un attaccante. L’attaccante, inutile dirlo, dovrebbe essere proprio Gonzalo Higuain. Il centravanti bianconero, alla fine, ci sarà. Noi, in redazione, ci avevamo quasi scommesso sopra. Un po’ perché consideravamo (consideriamo) questa come una scelta “psicologica”, per aizzare il pubblico del San Paolo e quindi (indirettamente, spera Allegri) il Napoli; un po’ perché il forfait di Mandzukic costringe a optare per il Pipita. Lui o Dybala al centro dell’attacco, ma crediamo difficile che proprio stasera il tecnico bianconero rinuncerà al gioco tra le linee.

Dunque, formazione fatta o quasi. Anche perché non si va molto oltre, nel senso di alternative e infortunati, rispetto alle previsioni della vigilia. E allora Barzagli, Benatia e il recuperato Chiellini in difesa; e allora Pjanic-Khedira a centrocampo, ma su questo non siamo sicuri e ne abbiamo scritto ieri; sulla destra, allora, Cuadrado o De Sciglio (preferibilmente il colombiano, dipenderà dalle sue condizioni); infine, il dubbio a sinistra. Per i rumors, dentro Asamoah e non Alex Sandro. Perché il brasiliano non vive un grande momento di brillantezza, perché c’è da buttare fuori sudore e sangue nel contenimento mentale di Callejon. Come dire: bisogna essere al massimo per fare bene, se stasera sei un terzino sinistro della Juventus.

Possibili alternative

A centrocampo, soprattutto, potremmo vedere delle sorprese. Marchisio e Matuidi (più che Sturaro e Bentancur) sono alternative valide, è complicato immaginare che Allegri possa decidere di rinunciare volutamente alla qualità del bosniaco (soprattutto) e del tedesco in palleggio.

E poi resta il dubbio in attacco, perché la scelta di Higuain sarà pure obbligata e psicologica, ma Gonzalo resta un uomo che non più tardi di quattro giorni fa ha affrontato 45′ di intervento chirurgico ad una mano. Come dire: non è al massimo. Si sarà anche allenato, ma semplicemente gli fa male la mano. E poi rischia ad ogni caduta, ad ogni scontro, ad ogni spallata. Rischi del mestiere che si decuplicano se sei reduce da un’esperienza del genere.

Il gioco

Probabile che la Juventus venga a imporre due cose: inizio sprint e poi densità difensiva. È la storia di questa squadra, che (per scelta o necessità) accelera poco durante una partita. Lo fa soprattutto all’inizio, per dare la propria inerzia al risultato e poi tornare indietro e sfruttare le proprie qualità difensive. È un piano rischioso, perché il gol è un evento che può essere anche incidentale (nel subirlo), e allo stesso modo può non esserlo (nel farlo). Cioè, le energie che ci sono e vengono gestite restano quelle, in base allo stato di forma e al momento della stagione. Il punteggio cambia, può cambiare, con un tiro deviato Buffon è battuto e a quel punto la partita va assaltata, aggredita. La situazione migliore per il Napoli.

Dal canto suo, la squadra di Sarri ha vissuto la sua settimana con estrema serenità. Non fosse arrivato ieri sera il controverso selfie con Salvini, non si sarebbe parlato praticamente mai degli azzurri. Che hanno subito la pretattica di Allegri e della Juventus con calma, rimuginando sull’unico dubbio possibile: Mario Rui. Dovesse essere a posto, toccherà a lui. Altrimenti, Maggio-Hysaj come ad Udine. Il resto si sa, si conosce, è impiantato da tempo e la Juventus dovrà essere abbastanza forte da reggere. Oppure da vincere, cosa che rientra nella realtà possibile.

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