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Totti: «Scudetto? Se non alla Roma, mi piacerebbe al Napoli, al Sud»

Francesco Totti intervistato dal Corriere della Sera: «La nuova carriera? Sono stato calciatore, conosco perfettamente tutte le dinamiche. So come trattare un giocatore».

Totti: «Scudetto? Se non alla Roma, mi piacerebbe al Napoli, al Sud»

L’intervista al Corriere della Sera

Francesco Totti torna a parlare. Di sé, di calcio, della Roma. Lunga intervista al Corriere della Sera e risposte non banali, come al solito. «È cambiato tutto, per me. La vita, la testa, il fisico. Adesso devo programmare la giornata. L’impatto non è stato semplice. Ho chiesto alla società se potevo ricaricare le batterie per un po’. Avevo voglia di dare un taglio, liberare la testa, godermi i miei figli. Me lo hanno concesso e li ringrazio, così ho potuto cominciare con il piede giusto il nuovo percorso. Resto in attività, mi alleno tutti i giorni e non sono un mangione. E poi non mo la cucina romana: amatriciana, pajata, carbonara. Per me, zero. La nuova carriera? Sono stato calciatore, conosco perfettamente tutte le dinamiche. So come trattare un giocatore. Dentro lo spogliatoio può starci davvero solo chi ne conosce le parole, gli sguardi, i momenti giusti. Ho questa fortuna rispetto ad altri dirigenti».

Il ricordo dell’addio al calcio, 28 maggio 2017: «Non me lo aspettavo nemmeno io. Qualcosa oltre il calcio. È stato emozionante per il mio sentimento verso di loro e il loro sentimento verso di me. Non ero Totti o il capitano della Roma, ero il fratello di tutti. Le facce della gente, piene d’amore, erano per me. Dirò una cosa che può sembrare brutta, perché la Roma conta più di tutto e l’ho sempre messa davanti a me: di quel risultato, ho capito, non importava tanto alla gente».

Il nuovo stadio: «È fondamentale. Migliorerebbe anche il comportamento dei tifosi. Ora parcheggi a tre chilometri di distanza e devi passare dieci tornelli. Così ti passa la voglia».

Real Madrid

La possibilità di lasciare Roma: «La prima volta potevo andare al Real Madrid, perché non avrei vestito mai un’altra maglia italiana. Il cuore e la testa mi hanno fatto scegliere e non mi sono mai pentito. Poi il secondo periodo con Spalletti, con cui avevo un buon rapporto prima che se ne andasse, nel 2009. Quando è tornato, mi sono messo a disposizione. Avrei preferito giocare di più, visto che era l’ultimo anno, però non ho nessun rimprovero da fargli. Ho accettato dignitosamente le sue decisioni. Mi è dispiaciuto, ma so che le scelte le fa l’allenatore e poi, semmai, ne paga le conseguenze. Ho ricevuto proposte per andare negli Emirati o negli Stati Uniti. Mi avrebbero ricoperto di soldi, ma avrei rovinato 25 anni d’amore. Poteva essere un’esperienza, non ero ben visto dall’allenatore in quel contesto».

L’Italia fuori dai Mondiali: «Non pensavo che succedesse questo dramma calcistico. A giugno accenderò la tv e non vedrò l’Italia, è surreale. Insigne? Con me giocava dal primo minuto, è uno dei pochi che poteva risolvere la partita».

I nomi di Totti per ripartire: «Tommasi in Figc e Montella ct. Rifacciamo la Roma dello scudetto».

Il Var e lo scudetto: «Mi piace il Var. Ma bisogna vedere come si usa. Chi decide? Se ci fosse stata con me, avrei avuto qualche rigore in più. Ma avrebbero visto anche qualche cazzata in più che ho fatto. Per lo scudetto, se non dovesse vincerlo la Roma tifo Napoli. È la squadra più bella da vedere, può vincere lo scudetto se non avrà troppi infortuni. A Torino si saranno stancati di festeggiare. A Napoli ci camperanno per altri cent’anni pure loro. Mi piacerebbe uno scudetto al Sud».

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