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Napoli-Milan: il ritorno del campionato e l’ultimo tour de force dell’anno

Il match contro i rossoneri aprirà un ciclo di 7 partite in 28 giorni: sarà un test importante per la consistenza del Napoli, sarà curioso e importante capire a che punto è il recupero di Mario Rui.

Napoli-Milan: il ritorno del campionato e l’ultimo tour de force dell’anno

Una partita ogni quattro giorni

Napoli-Milan, ormai ci siamo quasi. La delusione per la storica debacle della Nazionale sta per essere sostituita dal campionato, e il match degli uomini di Sarri con i rossoneri ha un’importanza capitale. Perché gli azzurri sono reduci dal pareggio di Verona, perché c’è da mantenere il primo posto contro una squadra dai valori elevati, seppure ancora inespressi. E poi, soprattutto, ecco l’inizio del nuovo tour de force. Anzi, dell’ultimo tour de force dell’anno.

Una partita ogni quattro giorni, esattamente sette incontri per quattro settimane, fino al 16 dicembre. Torino-Napoli chiuderà questo ciclo perfetto, ma in realtà il ritmo si sarà già ammorbidito: il match con i granata arriverà sei giorni dopo quello con la Fiorentina al San Paolo. In mezzo, dopo il Milan, ecco Skahhtar, Udinese, Juventus e poi Feyenoord. Insomma, tutte partite decisive, poche pause, zero possibilità di respirare.

La partita sulla carta più abbordabile sarà peraltro in trasferta, alla Dacia Arena di Udine. Come dire: una piccola beffa, dato che al San Paolo arriveranno squadre di altissimo livello. Lo Shakhtar, crocevia Champions; e poi la Juventus, che difficilmente avrà mollato la presa sulla corsa scudetto. Sarà scontro diretto, alla vigilia della trasferta della squadra di Sarri in Olanda. C’è qualche perplessità sulla compilazione di un calendario così, ma del resto anche la Juve giocherà in Champions. Si andrà in campo ad armi pari.

Testare il Napoli

La frase è banale, forse trita e ritrita. Ma è profondamente vera: sarà un esame per il Napoli. Per capire quanto e come la squadra di Sarri possa reggere (ancora) alle pressioni fisiche del doppio impegno e soprattutto della sfida di testa. Un test necessario, soprattutto alla luce delle dichiarazioni a senso unico della squadra verso l’obiettivo-scudetto. Mai come quest’anno le parole dei tesserati azzurri (Sarri a parte) hanno chiarito fin da subito che il tricolore rappresenta un’ambizione tangibile, palpabile. 

Bene, la conferma di questa condizione passa dai risultati di quest’ultimo tour de force. Dalla resistenza rispetto allo stress della corsa testa a testa con la Juventus, ma anche con le altre che non mollano – vedasi Roma, Lazio e Inter.

Tra i calciatori, sarà curioso e importante capire come le due settimane di sosta abbiano influito su Mario Rui, sulla sua condizione ancora precaria. Soprattutto, sul suo adattamento ai meccanismi difensivi del Napoli. Non c’erano molti dei suoi compagni di reparto, ma è possibile pensare che le esercitazioni concettuali siano state portate avanti comunque. Ecco, Napoli-Milan sarà un banco di prova anche (se non soprattutto) per lui, dopo l’esordio convincente ma breve di Verona. Perché dopo ci saranno gli impegni ravvicinati, e il Napoli non ha alternative reali al portoghese ex Roma. L’adattamento di Hysaj è un’ultima spiaggia, serve un esterno basso vero sulla fascia sinistra.

Vedremo se Mario Rui potrà reggere questa pressione. La sua situazione è una proiezione di quella del Napoli, in realtà. Un’incognita a lungo termine, ma le possibilità teoriche per fare bene ci sono tutte. Vediamo come andrà.

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