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Paratici come McEnroe, insulta il Var. Il grottesco nervosismo della Juventus (isolata politicamente)

Il club è rimasto isolato dopo le frasi di Tavecchio, Uva e l’editoriale politico di Sky Sport che ha preso le distanze da Massimo Mauro

Paratici come McEnroe, insulta il Var. Il grottesco nervosismo della Juventus (isolata politicamente)
McEnroe e Paratici

“Quella macchinetta sa chi sono”

“Non voglio sembrare paranoico ma quella macchinetta sa chi sono”. Così John McEnroe al Masters di tennis nel 1989. Il moccioso della racchetta non ha mai gradito l’introduzione della tecnologia nel tennis. Almeno da giocatore, ora ha cambiato idea. «Non posso litigare con una macchina», disse quando il ciclope – non ancora occhio di falco – venne introdotto. E in tanti ancora se lo ricordano in ginocchio sull’erba del centrale di Wimbledon discutere in maniera accesa con il Var del tennis.

Scene che ci sono tornate alla memoria leggendo l’involontariamente esilarante comunicato del giudice sportivo Mastrandrea che ha decretato l’inibizione fino al 15 ottobre, oltre a 20mila euro di multa, del dirigente della Juventus Fabio Paratici «per avere, al termine della gara, nel tunnel che adduce agli spogliatoi, proferito espressioni gravemente ingiuriose e insultanti nei confronti del VAR». Le decisioni, ricordiamo, sono state tutte prese dall’arbitro Damato. L’addetto al Var suggerisce, informa.

Alla Juventus sono saltati i nervi

Paratici come McEnroe. Ovviamente il nostro non è un accostamento tecnico, SuperBrat ci perdonerà. La scena, ammetterete, è sublime. Alla Juventus sono saltati i nervi in maniera sospetta. A questo punto, anche al più immune alla dietrologia viene da porsi qualche domanda. Prima le dichiarazioni di Buffon sul Var che lederebbe la sensibilità dell’arbitro. Poi Allegri domenica sera ha dichiarato che di questo passo così le partite di calcio finiranno col durare quattro ore come quelle di baseball. In mezzo, un articolo di Crosetti sulle colonne di Repubblica sul fastidio della dirigenza bianconera per l’introduzione tecnologica. E adesso la squalifica di Paratici per insulti a un macchinario. Una scena che, se ripresa da qualche telecamera, diventerebbe a vita la sigla di Blob.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso

La Juventus ha probabilmente commesso l’errore di esagerare. E se c’è stata una goccia che ha fatto traboccare il vaso, quella è stata senza dubbio l’imbarazzante intemerata anti-Var di Massimo Mauro in versione ultras Juventus. Per gli spettatori di Sky Sport, domenica sera era difficile comprendere se fossero sintonizzati sul canale della Juventus, oppure sul classico canale 201.

Non osiamo immaginare che cosa sarà successo ai piani alti di Sky Sport e a quelli della Federazione. Non a caso, nel giro di poche ore, abbiamo assistito a una serie di dichiarazioni ufficiali in difesa del Var. Dal presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio – cui va riconosciuta l’introduzione che sta rivoluzionando il calcio italiano – al segretario generale della Figc Michele Uva grande amico di Andrea Agnelli. Fino all’editoriale politico del direttore di Sky Sport Federico Ferri che ha scritto un accorato endorsement della novità tecnologica: una smentita punto per punto dello show da drugo di Massimo Mauro.

Il dato politico è l’isolamento della Juventus che poche settimane fa aveva incassato l’appoggio del calcio italiano per l’elezione di Agnelli all’Eca. Agnelli che, non dimentichiamolo, è stato condannato a un anno di squalifica per aver favorito il bagarinaggio. Dirigenti del calcio italiano e media hanno voltato le spalle alla Juventus. Una campagna anti-Var oggi sarebbe considerata inaccettabile e incomprensibile. E la dirigenza bianconera non ha altra strada da percorrere che quella di un bel tacere. “Lei ha il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dirà o farà, potrà e sarà usata contro di lei in tribunale”.

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