Accusato di aver avallato e favorito il bagarinaggio degli ultras della Juventus. Sentenza immediatamente esecutiva. Non decade da presidente Juve né Eca

I dieci giorni sono trascorsi
Oggi è il giorno della sentenza. Sono trascorsi dieci giorni dalle richieste del procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro: due anni e sei mesi per il presidente della Juventus Andrea Agnelli accusato di aver favorito e avallato il bagarinaggio degli ultras. Le richieste riguardano anche altri funzionari della Juve – compreso l’ex responsabile marketing Francesco Calvo ora al Barcellona – ma ovviamente la notizia più attesa riguarda Agnelli.
Secondo la Gazzetta, il presidente della Corte Mastrocola dovrebbe essere orientato a una sentenza di condanna “più vicina all’anno che ai due e ai sei mesi”. Il quotidiano sportivo scrive che: “vista la delicatezza della questione, che coinvolge direttamente il neoeletto presi dente Eca che siede anche nel l’esecutivo Uefa, sono stati usati tutti i giorni disponibili prima della decisione”. Non dovrebbe esserci chiusura dello Stadium – chieste due partite a porte chiuse – ma solo quella della curva.
E aggiunge:
“Le eventuali inibizioni sarebbero, invece, subito esecutive, con la possibilità per i condannati di provare a ottenere sconti nei successivi gradi di giudizio. In nessun caso, comunque, Agnelli decadrebbe dalla carica di presidente e anche il posto in Eca è al sicuro. Pecoraro ha pure chiesto che il tribunale metta già nero su bianco l’estensione delle sanzioni alla Uefa e alla Fifa, ma questo fronte potrà nel caso aprirsi solo quando saranno estinti tutti i gradi della giustizia sportiva”.

Richieste della Procura Figc