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“Agnelli sapeva”, la Procura Figc chiede due anni e mezzo di sospensione (anche in Uefa)

«Agnelli sapeva del patto tra la Juventus e i capi ultras per favorire il bagarinaggio». Sentenza entro dieci giorni. In caso di condanna, sarebbe esecutiva

Richieste pesantissime

Ecco le richieste della Procura Figc per Andrea Agnelli presidente della Juventus. Sono richieste pesantissime per la Juve, per Agnelli e i suoi collaboratori D’Angelo, Merulla e Calvo. Il procuratore federale Giuseppe Pecoraro nella sua requisitoria ha chiesto l’interruzione alla carica di presidente di Andrea Agnelli (anche in ambito Uefa e Fifa) per due anni e sei mesi e 50mila euro di multa.  Due anni di inibizione per il manager sicurezza D’Angelo, un anno e mezzo per Merulla e sei mesi per Calvo che ha lasciato la Juve (la sua ex moglie è ora la compagna di Agnelli) e lavora al Barcellona. La sentenza entro dieci giorni. In caso di condanna, la sentenza sarebbe immediatamente esecutiva.

Richieste della Procura Figc

Ci sono testimonianze e soprattutto intercettazioni ambientali e telefoniche che inchiodano gli imputati. Nessun dubbio, dunque, per il prefetto Pecoraro sulla colpevolezza degli imputati.

Agnelli sapeva perfettamente che i dirigenti della sua Juventus avevano stretto un patto scellerato con i capi ultras delle curve juventina.

In cambio della pax ultras, la Juventus vendeva  biglietti e abbonamenti ai diversi gruppi ultras. Almeno 1.500 biglietti a partita.
Secondo l’accusa nei campionati dal 2011 al 2016 i cinque gruppi ultras si sono spartiti almeno un milione di euro di profitti a testa.

Per la Juventus chieste due gare a porte chiuse, una ulteriore gara con la chiusura della Curva Sud, ammenda di 300mila euro.

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