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E Van Bronckhorst gridò: a cugina ‘e mammeta

Napoli-Feyenoord senza storia, gli olandesi come quegli ospiti timidi invitati a una festa in cui non conoscono nessuno.

E Van Bronckhorst gridò: a cugina ‘e mammeta

Il mio Napoli – Feyenoord 3-1

~ Senza la necessità di indossare gli abiti della domenica, il Napoli ha liquidato in scioltezza gli avanzi di questo Feyenoord.

~ È bastato un pressing saltuario sui portatori di palla olandesi nella loro metà campo e le occasioni e i gol sono diventati una logica conseguenza.

~ Il Feyenoord è apparso l’ospite timido invitato all’ultimo momento ad una festa in cui non conosce nessuno. 

~ Spaesato, solo e seduto in disparte, mentre tutti chiacchierano e ballano, in attesa che qualcuno gli spieghi il motivo della sua presenza.

~ Non a caso, Van Bronckhorst, che della festa aveva solo il vestito dello sposo sulla torta, è stato più volte inquadrato in panchina seduto, con lo sguardo nel vuoto e silente.

~ Se ci fosse stato un microfono aperto nei pressi della sua zona, avremmo udito un muto fruscio, e sporadiche domande a bassa voce nel suo indonesiano di classe: ma che cazz ce facimm ccà?

Il Chiriches d’Olanda

~ Lo stesso quesito che si saranno posti gli stessi calciatori quando un compagno di squadra, in vena di regali, si è presentato da ultimo uomo con un colpo di tacco e punta suicida. Roba che nemmeno Chiriches.

~ Poco c’è mancato che Mertens ne approfittasse, rubando il pallone e indirizzandosi verso la porta. Il ritorno di foga del difensore orange ha però limitato i danni, rischiando di commettere rigore, ma salvando di fatto la situazione.

~ L’arbitro scozzese, dal rinomato braccino corto, ha lasciato proseguire.

~ Poco o nulla invece ha potuto farci, quando pochi minuti dopo si è visto puntare da Insigne centralmente. Il primo a festeggiare è stato proprio il nostro 24 che, dopo aver recuperato una palla a centrocampo, si è involato indisturbato fino al limite dell’area. Tiro senza giro rasoterra e strobosfera nell’angolino. 1-0

~ Lorenzo ha voluto dedicare la rete allo sfortunato Milik che, oltre a questa festa, sarà costretto a declinare inviti per i prossimi 4 o 5 mesi.

~ Nell’occasione, Zielinski, uscito dalla panchina, preso dai fumi del party ha passato a Lorenzo la sua maglia invece della 99 di Arcadio. Non si è capito se è stato un errore dovuto al fatto che Piotr era troppo impegnato a grattarsi e si è distratto o perché la panchina, come in molti sostengono, davvero gli faccia male.

Nulla è cambiato dopo il gol

~ Di solito, con il vantaggio in tasca, il Napoli ha la grande capacità di dilagare. In questo caso non è accaduto. Complice un Feyenoord che ha continuato esattamente a giocare come se niente fosse. Sempre seduto in silenzio nell’angolino del campo, senza un bicchiere a guardare gli altri divertirsi.

~ Hamsik ha sfiorato il raddoppio grazie a un inserimento veloce. Peccato che la palla gli sia rimasta un po’ sotto e il difensore abbia avuto il tempo di disturbarlo: il tiro è risultato sbilenco.

~ Per lunghi tratti è passata musica lenta e solo nel finale di tempo gli azzurri hanno avuto diverse occasioni con un cha cha cha e un paio di twist per raddoppiare.

~ Tiraggiro di Insigne, ma nessuno pronto a raccogliere la respinta; azione veloce Insigne-Mertens e il portiere che ha anticipato Calle sull’ultimo tocco e diagonale di Hamsik di sinistro al lato.

~ Nell’ultima azione, Jorginho ha scavalcato la difesa biancorossa servendo Insigne sulla corsa. Tiro al volo spettacolare e serio rischio crollo per il San Paolo.

Il regalo del Feyenoord

~ Il Feyenoord nella ripresa ha voluto dare un senso alla propria presenza e dopo essersi presentato a mani vuote, ha confezionato un regalo impossibile da rifiutare. Retropassaggio degno del miglior Aronica e pallone che ha solo chiesto di essere spedito nella rete dal solitario Mertens. 2-0

~ Sotto di due reti, gli olandesi hanno fatto finta di offendere con un paio di tiri dalla distanza ben controllati da Reina. In realtà, la sensazione che hanno dato è quella di non aver voluto perdere l’equilibrio per non essere travolti dal rock azzurro e per non tornarsene nella laguna con una goleada.

~ Hanno continuato a giochicchiare, magari approfittando dei cali di tensione azzurri, famosi in tutta Europa.

~ In questo caso, hanno approfittato della svista del signor Collum che, inebriato dalle luci della festa partenopea, per un attimo ha dimenticato le sue tirchie origini e ha regalato un penalty inesistente ai biancorossi arancioni.

Reina non ha fatto il paraculo

~ Reina ha anticipato il movimento e senza fare il paraculo ha parato il tiro dagli 11 metri.

~ Van Bronckhorst, rosso in viso, è sceso dalla torta e ha urlato in vallone stretto contro il suo rigorista “a cuggin’e mammeta”.

~ Solo in un secondo momento si è capito che l’espressione era stata partorita in un fine inglese da salotto da Insigne indirizzata a un avversario, reo di avergli delicatamente appoggiato una mano sulla spalla.

~ La festa l’ha chiusa virtualmente Calle grazie al solito metodo: palla recuperata nella tre quarti e lancio preciso di Mertens nella profondità. Per lo spagnolo è stato un gioco da ragazzi battere il portiere con un chirurgico diagonale dalla classica zona Calle.

~ La partita è finita lì, ma Calle, non contento, ha continuato ossessivamente a correre e pressare senza sosta. Sarri, non sapendo come fermarlo, lo ha sostituito con AratRog.

~ La partita è finita lì. La dimostrazione sta nel fatto che il croato non ha avuto modo, in 20 minuti, non solo di farsi ammonire, ma addirittura non è riuscito a commettere un solo fallo.

Il pasticcio finale

~ Gli olandesi ancora a difendere lo 0-3 sono riusciti ad impegnare Reina con un tiro dal dischetto e all’ultimo secondo hanno approfittato dei cali di tensione azzurri, famosi in tutta Europa.

~ Insigne, al 93′, invece di spazzare in tribuna, l’ha persa nei pressi della linea laterale. Diawara è andato sulla palla vagante con la stessa veemenza che gli era stata appena insegnata dagli olandesi. Dal rimpallo ne è scaturito un pallone alto su cui Maksimovic e Kulì hanno fatto gara a chi non lo prendeva. E alla fine Amrabat cici-cocò si è ritrovato solo in area e ha dovuto toccarlo appena alle spalle di Reina.

~ Un gol fastidioso ma che non ha rovinato la festa. Non credo che dovremmo preoccuparci della differenza reti con il Feyenoord.

~ Il Napoli si è aggiudicato i primi 3 punti di questa Champions e ora è atteso dal doppio affascinante e difficile confronto col City dove presumibilmente si capiranno quali e quanti chance avrà per la qualificazione.

~ Il girone è apertissimo. Bisogna solo dosare bene le forze perché ci attenderà un ottobre di fuoco. Nel frattempo domenica c’è il Cagliari di Rastelli.

~ Gli incontri con gli ex non li ho mai amati. Troppi rischi di brutte sorprese. Però, se proprio insiste, lo inviteremo a pranzo e offriremo anche a lui le 3 polpette. Famose in tutta Europa.

Con o senza ‘a cuggin ‘e mammeta, con o senza abito buono, è sempre qui la festa.

Forza Napoli Sempre

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