La probabile formazione della Gazzetta propone il cambio, con Insigne e Candreva titolari. Forse c’è una giustizia tattica, anche nell’Italia di Ventura.
L’auspicio del Napolista
Un giorno dopo, la Gazzetta dello Sport dà ragione al Napolista. Anzi, Ventura fa presagire alla Gazzetta dello Sport che forse Il Napolista non ha detto e scritto un’eresia a proposito di Insigne, della difesa a tre, dell’Italia. E dell’idea su quanto la panchina del talento napoletano sarebbe (ed è) un’ipotesi senza senso. L’edizione della rosea questa mattina in edicola spiega che il forfait di Chiellini per infortunio muscolare ha portato Ventura a riflettere. E a modificare i suoi piani tattici. Niente più linea a tre, cambio di vedute e passaggio (anzi, ritorno) al 4-2-4. Con Candreva e Insigne ai lati di Belotti e Immobile. De Rossi e Verratti davanti alla difesa.
Noi non auspicavamo una rivoluzione così offensiva, ma almeno questa disposizione in campo non butta all’aria il patrimonio tattico e culturale costruito dall’Italia del calcio negli ultimi anni. Di cui Sarri, come spiega Sacchi proprio sul giornale rosa, è un capofila. Ma non è solo. Come abbiamo scritto altre volte: il tecnico del Napoli, esattamente come quelli di Juventus, Milan, Inter e Roma adotta un calcio controculturale rispetto al background italiano. E non parliamo solo di semplice modulo (come spiega ancora l’ex ct azzurro nell’intervista di stamattina), quanto di atteggiamento generale.
Ecco, con Insigne e Candreva (più Immobile e Belotti) l’Italia si avvicina all’Europa e pure a sé stessa. Al di là di Insigne, se stasera l’esterno a sinistra fosse Bernardeschi (ad esempio) noi avremmo comunque la stessa sensazione di “giustizia”. Il fatto che poi Insigne sia il calciatore più in forma dell’intero movimento ci spinge a dire che Ventura dovrebbe pensarci bene a escluderlo. Ma per l’Italia, non tanto per noi o per lui. Poche ore e vedremo come deciderà. Però, è già un passo avanti che almeno si parli di questo possibile cambio.
