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Prepariamoci a un altro anno di Reina, con i suoi alti e i suoi bassi

La forza e le contraddizioni di Pepe Reina: il Napoli ha scelto di proseguire con lui, deve cercare di essere determinante. In positivo.

Prepariamoci a un altro anno di Reina, con i suoi alti e i suoi bassi

Sereno variabile

Pepe Reina in campo fin dal primo minuto, ieri sera, è stata una schiarita nel cielo del Napoli. Il rinnovo di un anno, ormai quasi certo, definisce la questione del portiere titolare per la prossima stagione. In realtà, la situazione si era praticamente definita nel momento in cui il Napoli ha dovuto rinunciare ad acquistare Szczesny. L’idea di portare a Napoli il portiere polacco ha dovuto scontrarsi con una realtà economica decisamente diversa, perché più grande. Ne abbiamo parlato qui, quando si diffuse la notizia che l’estremo difensore ormai ex Arsenal si sarebbe vestito di bianconero.

Il Napoli ha deciso di non rischiare, di affidarsi ancora a Reina. Non potendo pagare circa 4 milioni di euro a un portiere che sarebbe partito al massimo da co-titolare, ha scelto di confermare lo spagnolo. Che – noi napolisti lo diciamo da sempre – ha doti importanti di leadership carismatica, guida e comando della difesa. Ed è funzionale al gioco di Sarri, perché è un portiere moderno, evoluto, gioca il pallone con i piedi e permette ai compagni di reparto di rimanere alti e avere comunque le spalle coperte.

La percezione finale in merito alla scelta del Napoli è semplice: Szczesny sarebbe stato forse meglio di Reina, avrebbe potuto insidiarne il primato di titolare. C’è qualche altro portiere in grado di assicurare la stessa qualità assoluta ad un prezzo più vantaggioso? No, se non si vuole scommettere su un giovane. E allora Reina. E allora Reina come titolare inamovibile, con adeguamento e rinnovo come richiesto. Non il male minore, ma il meglio possibile a certe condizioni. Torna il sereno, dunque. Ma un po’ variabile.

I problemi di Reina

Sì, variabile. Perché alla fine il Napoli non ha fatto un upgrade lì dove occorreva. Reina sarà e resterà Reina, ovvero un giocatore eccellente (se consideriamo ormai il le squadre di calcio come un corpus di undici giocatori di movimento) ma un portiere altalenante, capace di alternare grandi prodezze ad errori madornali. A volte decisivi.

Il giudizio sulla partita di ieri sera non è pregnante, siamo all’inizio della preparazione. Anzi, il gol (imparabile, tra l’altro) è stato subito nel secondo tempo, da Sepe. Nella prima frazione di gioco Reina è stato poco impegnato, ma è apparso un po’ pesante nel paio di interventi a terra che ha dovuto compiere sulle (rare) sortite offensive del Carpi.

Insomma, prepariamoci a un altro anno di Reina. Con le sue contraddizioni, con la sua forza e le sue possibili défaillances. Con i suoi anticipi di piede e di mani e la staticità che spesso contraddistingue i suoi balzi tra i pali. Non è un caso se, come abbiamo riportato nella biografia stagionale pubblicata qualche giorno fa, è undicesimo nella classifica di parate percentuali in Serie A (69,1%). Meglio di lui Strakosha, Cordaz, Skorupski, Berisha.

Soluzioni e speranze

Il Napoli, molto probabilmente, acquisterà Karnezis come secondo portiere. Un dodicesimo, da qualsiasi lato lo si guardi: per qualità, ambizione e narrazione. Non ai livelli di Andujar, ma siamo sullo stesso campo di gioco. Sarà un modo per coprirsi le spalle, prima di programmare il futuro. Reina avrà un sostituto quantomeno affidabile, in caso di infortunio. Ma giocherà lui, sarà il titolare e dovrà cercare di migliorare di nuovo la sua forma. È la conditio sine qua non per acquisire quella sicurezza che sembra ormai minata dall’età e dagli acciacchi di una fisicità difficile da gestire. Soprattutto quando sei un portiere e la cosa che dovrebbe caratterizzarti è l’esplosività.

L’anno scorso, come scritto anche da noi, errori e grandi interventi di Reina hanno prodotto un saldo praticamente nullo. L’upgrade che il Napoli chiedeva al suo portiere è quello di generare qualche punto. La speranza è che possa riuscirci proprio Pepe, con un guizzo lungo un’annata. La distanza tra il Napoli e l’eccellenza, probabilmente anche tra il Napoli e lo scudetto, passa solo dai dettagli. Ecco, Reina può essere uno di questi. A patto che ritrovi sicurezza e quindi un rendimento costante, e costantemente positivo.

 

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