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Caro Napoli, non dimenticare il terzino destro

È l’unico ruolo che, dal punto di vista tattico e tecnico, non è ancora coperto nel gioco degli slot: Hysaj ha bisogno di un co-titolare o di un sostituto.

Caro Napoli, non dimenticare il terzino destro

Il ruolo davvero scoperto

Magari sarà la suggestione che ti prende dopo aver scritto una cosa su Dani Alves come “calciatore più vincente della storia”. Sarà che leggendo i giornali, non si parla mai (mai!) dell’eventualità di fare un acquisto in questo senso. Sarà che abbiamo ancora il (breve, eventuale) mercato post-preliminare, quindi il tempo c’è e speriamo ci sia, vuol dire che il Napoli avrà passato le forche caudine del playoff. Lo vogliamo ricordare ancora, dopo averne scritto già diverse volte. L’ultima, dopo l’amichevole contro il Carpi: il Napoli ha bisogno di un terzino destro.

Non ce ne voglia Christian Maggio, ma è una battaglia d’opinione vitale per Il Napolista: la squadra di Sarri manca di una reale alternativa a Elseid Hysaj. Manca di una persona che, innanzitutto, possa essere un sostituto migliore del 35enne (36 a febbraio prossimo) esterno basso nato in provincia di Vicenza. È una mancanza strutturale importante, perché intanto costringe l’albanese a giocare praticamente sempre. Ma è anche una deficienza tecnica in senso patrimoniale, perché la titolarità assoluta non è un’assoluta garanzia di rendimento, e basta guardare la differenza tra il primo Hysaj (2015/2016) e quello di parte della scorsa stagione per rendercene conto. Della serie: essere pungolato, quando sei un classe ’94 di grande prospettiva, è fondamentale.

Il campo e la tattica

Senza scendere in questi dettagli di filosofia del calciatore e del calciomercato, è anche una questione essenzialmente tattica. Christian Maggio non è difensivamente adatto a giocare in una linea a quattro. E, ancor peggio, non possiede la qualità nel trattamento del pallone necessaria per entrare nel possesso partecipativo del Napoli. Il triangolo sulla destra, già di per sé meno tecnicamente brillante di quello che si costruisce sulla sinistra, perde ancor di più in qualità assoluta quando c’è Christian Maggio in campo.

Non è una questione di bravura pura, ma di caratteristiche. Maggio è nato ed ha espresso il meglio di sé come esterno a tutta fascia in una linea a cinque. È perfetto per un ruolo del genere, dinamismo e inserimenti sui cross dall’out mancino. Anche perché il gioco con tre difensori prevede costruzione dal basso che passa per vie centrali, la palla si allarga sull’esterno nella fase finale dell’azione. La tecnica elementare di Maggio assecondava perfettamente queste consegne, il suo dinamismo garantiva copertura nello scalo della difesa a cinque. Ecco, tutte queste cose non esistono più. Il Napoli dovrebbe fare a destra quanto già fatto a sinistra, con Mario Rui. Dentro un esterno basso completo, dall’interpretazione moderna, fuori un terzino classico di buona spinta (Strinic). E pensare che Maggio è ancora meno adattabile, al ruolo di laterale basso, rispetto al croato.

Nomi e possibilità

Il portiere, il post-Giaccherini. È qui che si sta concentrando il lavoro di mercato del Napoli. Queste sono le priorità individuate da Giuntoli e De Laurentiis – almeno secondo i giornali. Evidentemente, Maggio sarà confermato ancora. Perché nel gioco degli slot e dei giocatori multi-ruolo, non ci sono altri profili in organico in grado di giostrare in quel ruolo. Maksimovic, Koulibaly e Tonelli, i centrali potenzialmente adattabili, non hanno le caratteristiche adatte al ruolo; Chiriches e Albiol hanno una struttura fisica e qualità tecniche che corrispondono ancora meno al profilo dell’esterno basso, anche se lo spagnolo si è cimentato – a inizio carriera – in questa posizione.

Insomma, o Maggio o si interviene sul mercato. Noi propendiamo da tempo per la seconda ipotesi. Di profili ne abbiamo “consigliati” tanti: Toljan, soprattutto. Durante la scorsa stagione scrivemmo di Andrea Conti, che poi è finito al Milan per una gran cifra. In questo momento, il profilo “italiano” più spendibile sarebbe quello di Silvan Widmer. Uno che, per carta di identità (24 anni) e caratteristiche tecniche, sarebbe perfetto. Certo, poi ci sarebbero le suggestioni da upgrade: Zappacosta, per esempio. Ma lì andiamo su un terreno diverso, di un co-titolare per un calciatore che ha una clausola da 50 milioni di euro.

Proprio per la dimensione di Hysaj – che è quella del mercato, anche se ci sono alcuni tifosi che non condividono una valutazione così alta -, sarebbe auspicabile l’acquisto di un calciatore con grande hype. Magari anche più giovane di Widmer, ma con una dimensione internazionale già riconosciuta. Un Rog della fascia destra, per intenderci. In Italia, il nome giusto potrebbe essere quello di Davide Calabria. Guardando all’estero, i nomi potrebbero essere quelli del belga Foket, già accostato al Napoli, o dell’olandese Brenet (Psv Eindhoven). Il secondo, da Under 21, non occuperebbe nemmeno il posto in lista. Caro Napoli, pensaci. Anche dopo il preliminare, ma fallo. Perché la riconoscenza (per Maggio) è una storia; la competitività tattica e tecnica dell’organica, è tutt’altro.

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