Scendono i costi di produzione e sale il fatturato, ma nonostante tutto il Milan è ancora in rosso. Il risultato migliorato rispetto al 2015 è merito delle plusvalenze.
L’ultimo anno di proprietà Berlusconi
L’assemblea dei soci del Milan ha approverà oggi la bozza di bilancio relativa all’anno 2016, l’ultimo del trentennio segnato dalla proprietà Berlusconi. La perdita consolidata della società rossonera è di 74,9 milioni di euro, Il fatturato è in aumento: 236,1 milioni, in aumento rispetto ai 213,4 milioni del 2015. Questo valore include anche le plusvalenze derivanti dalla cessione di calciatori per 12,2 milioni, in aumento rispetto agli 1,3 milioni del 2015. Le cessioni in questioni sono quelle di El Shaarawy, Petagna, Verdi, Menez e il giovane Crosta. Al netto delle plusvalenze i ricavi sono stati pari a 222,9 milioni,
La crescita degli introiti è derivata soprattutto dagli incassi relativi al botteghino, in aumento di circa 10 milioni. In leggera crescita anche i diritti televisivi, passati da 84 milioni a 87,9. Diminuiscono, invece, i ricavi da sponsorizzazioni (da 64 a 60 milioni). I costi della produzione sono scesi di 2,1 milioni rispetto al 2015 (da 296,4 milioni a 294,3), e la voce più significativa è quella degli ingaggi. I 155 milioni investiti nel 2015 per gli stipendi sono diventati 150 l’anno successivo.
L’ultima analisi significativa riguarda la copertura delle perdite. Secondo quanto riportato da Calcio&Finanza, «nel bilancio viene specificato che il precedente azionista di controllo Fininvest, nel periodo gennaio-marzo 2017, ha effettuato versamenti in conto capitale per complessivi 53,4 milioni e che il cda del Milan, lo scorso 14 aprile, in coincidenza con il passaggio del controllo a Rossoneri Sport, ha approvato il piano industriale 2017-2020 che prevede, in ragione degli obiettivi di crescita pianificati, il sostegno finanziario del socio».