ilNapolista

San Siro ci ha raccontato di un Napoli che cambia (e che ha dei numeri straordinari)

Un gran bel Napoli: il turnover intelligente di Sarri, il rendimento in trasferta, la qualificazione in Champions League (la quinta nelle ultime sette stagioni).

San Siro ci ha raccontato di un Napoli che cambia (e che ha dei numeri straordinari)

Giusto la scorsa settimana, dalle pagine virtuali di questo sito ci si chiedeva perché in alcune occasioni il Napoli non avesse cercato di mantenere a tutti i costi il vantaggio di 1-0 invece di provare per forza a segnare molti gol, magari rischiando di sbilanciarsi, spendendo energie e perdendo lucidità. Sicuramente la non completa sicurezza nelle proprie capacità di gestire il gioco per mantenere il minimo vantaggio ha pesato. Almeno fino a ieri.

Spesso in passato anche i cambi decisi a partita in corso dall’allenatore erano messaggi cifrati che chiedevano di continuare con lo stesso spartito. Senza minimamente pensare a difendere il minimo scarto. Almeno fino a ieri.

Turnover intelligente

Ieri no. Il Napoli non ha perso la sua identità, ma un intelligentissimo Maurizio Sarri ha operato quel paio di sostituzioni che tante volte noi tifosi del Napoli avevamo auspicato. Due mastini, motivati al limite della rudezza, tanto per dare un segnale del tipo “no pasaran!”. Complimenti al mister, complimenti alla squadra. Il bel gioco è rimasto, ma non è stato fine a sé stesso. Meno patemi in mezzo al campo, e obiettivo raggiunto.

Fa niente se alcuni osservatori non sono mai soddisfatti. Pazienza se a Gianni Mura non è piaciuto il fatto che il Napoli non sia riuscito a chiudere la partita un po’ prima. Spesso succede, a volte no. Mi sarebbe comunque piaciuto leggere la stessa disamina dopo le cinque vittorie juventine per 1-0.

Anche stavolta Marko Rog “Tardelli”, l’ex oggetto misterioso, ora giocatore simbolo del “più-randello-meno-fioretto”, ha portato fieno in cascina, come qualsiasi altro giocatore che quest’anno sia entrato a partita iniziata. Credo che Sarri si sia finalmente convinto che un turnover intelligente possa solo giovare alla squadra. Come la brillantezza in questo finale di stagione sta dimostrando.

La legittimazione del gioco

L’Inter non è minimamente all’altezza del Napoli, è vero. Però i rischi esistevano. La squadra nerazzurra non è priva di individualità, poi le motivazioni non le mancavano. Non credo di essere lontano dalla realtà se affermo che nessun tifoso napoletano sia in grado di ricordare un Napoli che abbia dominato nello stesso campionato in tutte le quattro partite a Milano e Roma, lasciando gli avversari sconfitti e senza recriminazione alcuna. Anzi, quasi soddisfatti per aver lasciato il campo senza subire una goleada. Non era mai accaduto. Neanche quando c’era Lui.

Forse la differenza tra il Napoli e le altre due big della stagione è proprio questa. Le vittorie di Roma e Juventus negli scontri di alta classifica hanno spesso lasciato strascichi. Quelle del Napoli mai. Dimostrazione che il risultato è stato sempre legittimato dal gioco azzurro.

Numeri

Undicesima vittoria in trasferta (record) su 17 gare, 37 punti (record del 2013-14 già battuto) e 41 gol fatti (record), un punto in più rispetto allo scorso campionato (quasi record). I numeri in trasferta di questo Napoli sono paragonabili, tra i maggiori campionati d’Europa, solo a quelli del Bayern (11 vittorie e 36 punti in 16 partite), del Chelsea (12 vittorie e 39 punti in 18 partite), o di Barcellona e Real (12 vittorie per entrambe e rispettivamente 39 punti in 18 partite e 38 in 16 partite).

Vi sembra troppo? Eppure il livello dei quattro maggiori campionati europei si equivale abbastanza, almeno come differenza tra le squadre di vertice e le altre. È comprensibile il disappunto di molti tifosi per la lontananza dalla vetta in un campionato del genere, e anche io mi domando: cosa si poteva chiedere in più a questo Napoli?

Il mercato

Alla stessa domanda Maurizio Sarri ha risposto che “Per migliorare questa squadra servirebbero calciatori da 100 milioni”. Non credo ci sia spirito polemico o neo-papponista in queste parole. Credo invece che l’allenatore sappia benissimo che non ci sono molti calciatori in grado di sostituire quelli attuali. Certificando di fatto l’ultima campagna acquisti di De Laurentiis e Giuntoli come la migliore possibile. E migliorabile in futuro solo con l’innesto di top-players forse non ancora alla portata del Napoli. Almeno fino a ieri.

Alla fine, almeno in parte, il torto di Sassuolo è stato sanato. So che molti storceranno la bocca, ma chiudere due trasferte, in una fase cruciale del torneo come questa, con 4 punti su 6 resta comunque un gran risultato. Aspettando gli sviluppi del finale di torneo il Napoli è virtualmente in Champions League. Potrebbe essere la quinta partecipazione in 7 edizioni. Roba da big europea. E se malauguratamente il secondo posto dovesse sfuggire, le condizioni per un preliminare d’agosto saranno totalmente diverse rispetto a tre anni fa. Non fasciamoci la testa. Comunque finisca questo campionato.

Post Scriptum (arbitrale)

Nota finale: continuo a leggere in alcuni commenti pre-partita dei lettori de “Il Napolista”, il timore per la designazione di questo o quell’arbitro. Premesso che i risultati di una squadra forte come il Napoli oramai prescindono dall’arbitro designato, per fugare i timori su Gianluca Rocchi (spesso vittima di commenti poco benevoli da parte della tifoseria partenopea) sarebbe bastato leggere il bilancio dell’arbitro in questione con il Napoli per scoprire (oh! sorpresa) che gli azzurri hanno vinto quattro delle ultime sei partite in trasferta dirette dal fischietto fiorentino. E che negli ultimi cinque campionati il Napoli ha perso con Rocchi solo 4 gare su 14 (fonte: Transfermarkt.it).

Ciò non toglie che, ferme restando la buona fede e la bravura delle (ex) “giacchette nere”, il ricorso alla tecnologia sia ormai urgente. Perché se persino colui che è ritenuto unanimemente il miglior arbitro italiano, Daniele Orsato, è stato ingannato insieme a tutto il suo team da un’azione così repentina da divenire impercettibile all’occhio umano, solo una serie di telecamere può riuscire a ridurre le percentuali d’errore in azioni dubbie.

Ricordando che decisioni del genere possono cambiare le posizioni di vertice di un intero campionato, spostando di fatto milioni di euro. Orsato è stato fortunato perché il rigore fasullo su Strootman non ha deciso la partita. Ma cosa ne sarebbe stato dell’arbitro vicentino se oggi la Roma si trovasse a 6 punti dalla Juventus e avesse 4 punti di vantaggio sul Napoli? Come avrebbero reagito le due piazze?

Credo che proprio gli arbitri saranno i più felici del supporto video. E i calciatori, spiati ufficialmente nei loro atteggiamenti, simulazioni comprese, si dovranno per forza sentire più responsabilizzati. Almeno si spera.

ilnapolista © riproduzione riservata