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Il prossimo mercato del Napoli: un bivio per capire come continuare a crescere

Analisi sulle possibili strade da percorrere: migliorare il tronco titolare o aumentare ancora le alternative di Sarri? Sarà una lunga estate.

Il prossimo mercato del Napoli: un bivio per capire come continuare a crescere

Un mercato difficile

Ho letto Gipo Mainardo Keynes, ho letto i commenti dei tuttologi del mercato, quelli che hanno la verità già in tasca. Sono quello che ha scritto il pezzo di De Laurentiis dentro Football Manager, che ha una certa coscienza di come funzioni la gestione tecnica di club come Borussia Dortmund e Monaco. Come dire: ho studiato, parlo di politica di calciomercato con un occhio esterno ma comunque analitico. E poi ho letto oggi il pezzo su Maksimovic. Mi ha colpito una frase in particolare: «Il mercato che aspetta il Napoli non è facile». È vero. La condivido, la sento mia. La faccio mia.

Obiettivo primario di una campagna trasferimenti di un club medio-alto borghese, come il Napoli, è migliorare la propria rosa. Aumentare il valore del proprio organico, e parlo dal punto di vista tecnico.  Rendere la squadra più forte. Si può operare in prospettiva, come fatto dal Napoli un anno fa dopo la cessione di Higuain. Si può fare orientandosi al tutto e subito, come fatto dalla Juventus. È possibile combinare le due cose, come fanno le società con altissimi capitali. Che, per dirla banalmente, non devono scegliere. Non ne hanno bisogno.

Il Napoli rientra nella prima categoria, come spiegato. Deve scegliere, necessariamente. Ora, leggendo e sommando tutte le considerazioni fatte sul mercato, mi sono sempre più convinto di quanto sia complicato migliorare questa squadra. Di quanto sia complesso individuare profili che possano realmente portare a quel salto di qualità a cui il Napoli deve aspirare. Il tutto, ovviamente, mantenendo un certo contatto con la realtà.

Titolari e riserve

Al di là dell’aderenza di un calciatore a un progetto tattico, un significato che entra in campo dopo, in un secondo momento, la decisione da prendere è cosa migliorare. Intendiamoci: puntare sulla crescita dell’undici titolare o investire sulle alternative in modo da offrire maggiore scelta all’allenatore. La scorsa estate è stata scelta la seconda strada: grande disponibilità economica, tutta una serie di slot occupati da un solo calciatore titolare e quindi la volontà/necessità di allargare la scelta del turnover, come mostrato anche da un ultimo campionato giocato praticamente sempre dagli stessi undici.

La situazione, quest’anno, si presenta in maniera diversa. Il Napoli ha diversi ruoli con sovrabbondanza di calciatori, non ha necessità impellenti sul tronco titolare (a meno di cessioni che a questo momento sembrano da escludere) e può decidere la sua policy in base alle occasioni che arriveranno dal mercato.

Priorità

I profili più seguiti sono quelli degli esterni bassi e del portiere. In questo caso, bisogna fare dei distinguo. Il discorso sull’estremo difensore sarebbe da intendere in due accezioni diverse, quella-Meret e quella-Szczesny. Da una parte, la valorizzazione di un giovane accanto all’ultimo Reina; dall’altra, una concorrenza reale per lo spagnolo ex Liverpool. Torniamo al discorso di cui sopra: l’occasione fa l’uomo ladro, o al massimo gli accende il cervello. Qualora il portiere polacco dovesse davvero lasciare l’Arsenal, età (27 anni, e una prospettiva di 6/7 anni di carriera ad alti livelli) e caratteristiche tecniche (come spiegato nel report di stamattina) farebbero propendere per questa scelta. Con tanti cari saluti all’inamovibilità tattica ed emotiva di Reina. Succede: è la crescita.

Per quanto riguarda i terzini, situazione diversa a destra e a sinistra. Sull’out mancino ci sarà l’unica partenza certa, quella di Ghoulam, e allora servirà un esterno basso in grado di contendere a Strinic il posto da titolare. Il croato sta dimostrando il suo valore nella continuità, può esprimersi bene ai massimi livelli ma avrebbe bisogno di un concorrente reale. Conti è un adattato, e rientra più in un discorso di turnover illuminato a destra. A questo punto, il sottoscritto si lancerebbe nell’investimento importante, nell’upgrade assoluto. Grimaldo, intendo. Visto poche volte, ma permetterebbe a De Laurentiis di aprire uno squarcio. Un all-in sul futuro e su un giocatore non offensivo, una crescita nella politica di reclutamento che eleverebbe la fascia sinistra del Napoli allo stesso livello di hype del centrocampo. Ecco, da questo punto di vista non ho dubbi. Punterei forte.

A destra, come detto, Conti. Ma (ricordate il discorso sul realismo?) un’eventuale spesa imponente su Grimaldo limiterebbe le risorse per un altro terzino, a meno di rimanere poi così per tutto il resto dell’organico. L’accoppiata Grimaldo-Conti sarebbe da oscar del mercato, con Strinic e Hysaj in organico. Ma stiamo andando oltre, probabilmente.

Il resto delle caselle

Le priorità finiscono qui. Almeno dal punto di vista numerico. Ovvero, non ci sono altri ruoli da coprire con urgenza. Il discorso dei centrali fatto nel pezzo su Maksimovic riguarda, in pratica, anche tutto il resto della rosa. A centrocampo, come in attacco. Il Napoli ha due calciatori per ruolo, come spiegato prima tutto dipenderà dalle occasioni che capiteranno. E dalle necessità che si presenteranno. La situazione di Callejon è lo specchio di questa frase. Lo spagnolo ha trovato il suo “sostituto” in Giaccherini, lo slot ricoperto dall’ex di Juventus e Sunderland è proprio questo. Solo che lo spagnolo è un robot, non si può neanche pensare di sostituirlo o che sia stanco. A meno di trovare un calciatore che possa generare concorrenza interna.

Deulofeu, in questo senso, rappresenterebbe un’opportunità. Un calciatore come Suso, già fuori dai parametri, potrebbe invece essere la certezza di migliorare anche per quanto riguarda l’idea del turnover. Come dire: servirà un sostituto di Giaccherini se Giaccherini vorrà andar via. E allora si dovrà scegliere su cosa puntare, e parliamo di livello dell’acquisto. Un Keita come vice-Callejon sarebbe l’upgrade assoluto. Ma non è realistico, se accoppiato a un investimento come quello per Grimaldo. Tutto è collegato, tutto è interconnesso.

Conclusioni

Si deciderà tanto, tantissimo, nella prossima finestra di mercato. Ogni passo potrà essere determinante per il futuro del Napoli, quello della prossima stagione e quello più proiettato nel futuro. Un acquisto importante a centrocampo (Kessié) porterà a una cessione altrettanto importante, andare al degli slot urgenti vorrà dire rivedere tutte le strategie. L’obiettivo di migliorare la rosa, quello che va perseguito, non è impossibile. Ma sarà davvero difficilissimo riuscirci, e farlo in maniera oculata. Quindi, nel modo più giusto e intelligente. Ci saranno delle rinunce, ma finora tutto è stato propedeutico alla crescita della squadra e dell’organico. Ci sono molti modi per riuscirci anche quest’anno. Vedremo come andrà.

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