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Da Maksimovic in poi: riflessione sui difensori centrali e il mercato del Napoli

Dalla valorizzazione del serbo passa l’intera dinamica di trasferimenti riferita alla difesa: la sensazione è che si aspetterà solo una “grande” occasione per cambiare qualcosa.

Da Maksimovic in poi: riflessione sui difensori centrali e il mercato del Napoli

Il luogo più coperto

Cinque difensori centrali per due posti. E poi le gerarchie: Albiol e Koulibaly coppia di riferimento, Chiriches come sostituto buono per tutte le stagioni. E poi Maksimovic e Tonelli, appigli cui il Napoli e Sarri hanno ricorso nei momenti di magra, nei momenti delle assenze.

Probabilmente, questo è il luogo ideale del campo di cui si parla meno in chiave mercato. Il Napoli si sta interrogando sull’organico della prossima stagione, e la batteria dei centrali sembra essere l’unico sub-reparto su cui non è necessario intervenire. Dal punto di vista numerico, è un atteggiamento comprensibile. Sarri ha a disposizione due uomini per reparto e una terza riserva, il livello di qualità e di aderenza al progetto delle alternative non è ancora pari a quello dei titolari ma la forza assoluta del contingente è di buon livello.

Allora proviamo a interrogarci noi? Il Napoli ha bisogno di un centrale? Quale profilo acquistare per provare ad alzare ancora la qualità? E come gestire quella che a quel punto sarebbe una cessione inevitabile? Chi sacrificare?

Nikola è un dilemma

Tutto nasce e parte dalla gestione del caso Maksimovic. Il secondo acquisto più pagato dell’estate del post-Higuain (dopo Milik), il difensore più inseguito nella storia recente del Napoli. Eppure, tutta questa presentazione di alto livello non ha garantito un rendimento accettabile. O meglio: non ha garantito a Maksimovic le occasioni giuste per verificare l’effettivo impatto del suo trasferimento in azzurro. 1026 minuti per 12 presenze complessive, di cui 8 in campionato. E la sensazione perenne di un adattamento difficile ai movimenti di Sarri.

Ecco, questo è il punto: quali sono i margini di Maksimovic? Come dire: le qualità del serbo, fisiche e tecniche, non si discutono. L’ex Torino è forte, alto, prestante, non è lento e gioca bene d’anticipo. Potenzialmente, è un gran bel difensore. Eppure, messo al centro del reparto arretrato, non ha mai mostrato la sicurezza necessaria per seguire il reparto. Figuriamoci per guidarlo.

Resta da capire se queste mancanze sono risolvibili o meno. Se si è trattato di un errore di valutazione (legato allo stile di gioco dell’attuale tecnico) o se un apprendistato reale, fatto con la squadra – magari in ritiro – sui concetti della fase difensiva possa risolvere i problemi di Maksimovic. E quindi consegnare in anticipo il terzo centrale “di grido” per la prossima stagione, un investimento già compiuto e quindi da valorizzare. La strada giusta sarebbe questa, perché la discussione sul prezzo d’acquisto è una cosa (e 25 milioni sono una cifra molto, molto alta) e la valutazione del rendimento è un’altra. Deve essere fatta in modo realistico, in base alle contingenze e alle possibilità. Quest’anno non ci sono state, appuntamento alla prossima stagione. Com’è giusto che sia.

Upgrade

Al di là di Maksimovic, potrebbe esserci l’idea di acquistare un calciatore anche qui. Di andare oltre l’abbondanza. A questo punto, però, avrebbe senso solo un investimento pesante dal punto di vista della qualità assoluta. Un’operazione alla Gonzalo Rodriguez, tanto per sparare il primo nome, non garantirebbe quel salto necessario a migliorare davvero questo segmento d’organico. Come dire: servirebbe un difensore in grado di prendere subito il posto di Albiol, di far rifiatare Koulibaly in quei momenti in cui il rendimento non è pari alle attese, alle potenzialità, alla forza del calciatore. Un top del ruolo, che per ovvie ragioni non può essere Sergio Ramos ma deve avere comunque una certa esperienza. Internazionale, possibilmente.

Il nome fatto in questo senso è quello di Vincent Kompany, non più titolare fisso al Manchester City nonostante la fascia di capitano. Un difensore di 31 anni, con tantissime partite alle spalle, nelle competizioni più importanti. Un calciatore del genere permetterebbe al Napoli di elevare il rendimento potenziale, di abbassare la differenza che si è avvertita quest’anno tra i titolari e le ris1erve. Accanto al belga, ci sono anche nomi più giovani ma dalle grandi doti: Inigo Martinez della Real Sociedad o Laporte dell’Athletic, ma qui andiamo su profili già “opzionati” per passaggi a grandi club. Insomma, già lontani dalla portata del Napoli. Come De Vrij, come Manolas, come Jemerson del Monaco. Più avvicinabile l’idea di Musacchio, ma che comunque non verrebbe per giocarsi il posto da titolare con Albiol e Koulibaly. Anche questo è un punto.

Per quanto riguarda l’eventuale cessione, il dubbio sarebbe tra Chiriches e Tonelli. Il primo, date le condizioni precarie (già da un po’) del centrale ex Empoli, avrebbe sicuramente più mercato. L’aveva in Italia, l’anno scorso, con la Sampdoria interessata fino all’ultimo momento del mercato. L’avrebbe in quest’estate che verrà.

Conclusioni

Il mercato che aspetta il Napoli non è facile. E la batteria dei centrali difensivi è lo specchio di questa difficoltà. Aumentare la qualità dei titolari vorrebbe dire puntare al top, aumentare la qualità delle riserve vorrebbe dire acquistare profili che non verrebbero a Napoli (come piazza, ma anche come cifre dell’ingaggio) per giocarsi il posto con chi c’era prima. Il miglioramento passa anche da queste dinamiche, ma è innegabile che il profilo di centrale giovane non necessariamente coincide con una garanzia assoluta di rendimento, soprattutto a causa delle particolarissime esigenze tattiche del ruolo. Si veda Maksimovic.

Anzi, si veda Maksimovic in toto. È da lui che discenderà, a pioggia, il mercato dei difensori centrali del Napoli. La sensazione è che si proverà a recuperarlo, magari affiancandogli un’occasione “vera” (stile Kompany, intendiamo) qualora si dovesse presentare. Perché Koulibaly e Albiol sembrano destinati a rimanere, e a guidare ancora la linea a quattro. Gli altri dovranno sgomitare per guadagnarsi il posto. Maksimovic partirebbe avanti, con un anno di adattamento in più al Sarrismo. Non è poco, guardando com’è andata.

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