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Sul pontile (di Bagnoli) sventola la parola manutenzione

Ad aprile sarà aperto fino alle 16 e poi diventerà, si spera, luogo di eventi. Intanto l’assessore Villani fa tornare la voce “manutenzione ordinaria” nel bilancio del Comune di Napoli.

Sul pontile (di Bagnoli) sventola la parola manutenzione

Manutenzione ordinaria

Per la prima volta, dopo decenni di errori e omissioni, è ricomparsa nel bilancio disastrato di palazzo San Giacomo la “voce” – udite udite – della manutenzione ordinaria che era stata cancellata al pari di altre egualmente fondamentali per il decoro di una città che ambisce giustamente alla panchina d’oro per la bellezza urbana ma annaspa nel degrado e costringe cittadini e ospiti a compromessi sempre più mortificanti. Napoli è una città che comincia la giornata senza lavarsi la faccia. E il resto. Pensiamo alla gestione dei tombini e chiudiamo gli occhi per non vedere i disastri che ne sono scaturiti.
L’annuncio quasi sensazionale è dell’assessore Daniela Villani che, però, ci va cauta perché riconosce che l’impegno di spesa non è esorbitante – quarantamila euro, quasi un obolo – ma conta l’intenzione che, assicura, sarà seguita dai fatti e non da altre mini-piste ciclabili sul lungomare. «Ce la faremo», promette, l’attendiamo al varco.

Il mare sta sempre là

Daniela Villani, promossa dal sindaco che l’ha scelta tra i mille volontari arancioni per la sua capacità di immolarsi per la “causa”, ha sulle spalle un portafogli stracolmo di incarichi: pari opportunità, qualità della vita, decoro e riqualificazione urbana. E, da ultimo, anche i progetti che riguardano la valorizzazione della risorsa-mare. Ci sarebbe da avere paura, ma lei non ne ha. «So bene, risponde decisa, che quarantamila euro sono una posta insufficiente, ma se saranno utilizzati per manutenzione ordinaria sarà comunque un successo. La giunta si fa carico di una esigenza trascurata e comincia dal gradino più basso. Dal quale si può immediatamente risalire come ho iniziato a fare con i cento alberi ottenuti dalla Forestale che verranno piantati all’ingresso delle scuole».

Dal tramonto all’alba

Discutiamo di queste cose – “pinzillacchere” diceva l’imperatore di Bisanzio – passeggiando, in una splendida controra di sole sul pontile di Bagnoli, un’altra opera dismessa prima ancora di essere completata. La sensazione è bellissima, il golfo flegreo è una immagine da estasi e dall’alto della collina l’Accademia aeronautica chiude un circuito davvero magico. «Qui mi gioco molto – dice Daniela Villani – ma non ho paura della sfida. Il pontile diventerà un grande attrattore a partire da oggi, da aprile. Il primo provvedimento sarà il prolungamento dell’orario di chiusura che verrà posticipato alle 16, in attesa dell’entrata in vigore dell’apertura estiva dal mese di maggio».

Apertura simbolica

L’assessore annuncia un’apertura simbolica ad aprile – auspicando che sia possibile attivare un servizio navetta da maggio, che partirà da piazza Municipio – e, subito dopo una serie di eventi: dalla notte delle stelle, al piano bar e a spettacoli di danza sul pontile coinvolgendo ballerini esperti e cittadini. Con un occhio anche alle eccellenze delle periferie che, soprattutto in campo artistico, stanno dimostrando ottime capacità organizzative. «Faremo le cose in grande, in sinergia anche con la Marina Militare e con il porto. Ho già incontrato Spirito e Masucci, la voglia di fare squadra è molto forte e credo che ce la faremo». Solo per il Maggio napoletano? «No, la squadra lavorerà a tempo pieno e l’obiettivo dichiarato è la valorizzazione del Molo San Vincenzo e del Molosiglio».

Il pontile dei desideri

Il pontile di Bagnoli diventa, in questa atmosfera sospesa, il pontile dei desideri. Non più repressi, ma realizzati. A dirlo è facile, ma il cesto delle promesse è colmo e si accettano solo fatti. Accanto a noi, ascolta e si ingolosisce Massimo Luise della “Luise&Sons” che si danna l’anima per ottenere che Napoli riscopra il mare. «In questa partita ci giochiamo la faccia e anche di più – conclude l’assessore – perché tenteremo anche di abbreviare le lungaggini della burocrazia approvando con i privati e con le le associazioni patti per gestire insieme pezzi di territorio. E qui siamo noi a lanciare la sfida: i privati hanno sempre detto che non si poteva collaborare con il Comune, ora le barriere le faremo cadere e insieme alle barriere cadranno anche gli alibi». Chi vivrà, vedrà.
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