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Mertens, 14 gol in 12 partite da centravanti. Il nueve è falso, i gol sono veri

Numeri impressionanti in campionato. Un solo neo: con lui centravanti, solo a Cagliari il Napoli non ha subito reti. Ha trent’anni e il rinnovo del contratto diventa più complicato.

Mertens, 14 gol in 12 partite da centravanti. Il nueve è falso, i gol sono veri

I primi due a Pescara

I numeri di Dries Mertens nuovo capocannoniere del campionato. Ha segnato 16 gol in Serie A, più quattro in Champions League. Ma concentriamoci sul campionato. Sedici gol. Quattordici da centravanti. I primi due li ha realizzati nella prima giornata di campionato, a Pescara, portando il Napoli da 0-2 a 2-2. Giocava ancora sull’esterno, eppure segnò due gol da centravanti. Uno, appena entro l’area, sul palo più lontano. E l’altro nell’area piccola approfittando di un liscio difensivo.

Ha cominciato centravanti in Napoli-Empoli

A pensarci bene, Mertens ha segnato tutti i gol da centravanti. Dei sedici gol, quattordici li ha realizzati da presunto falso nueve. Falso il nueve, autentici i gol. Quattordici gol segnati in dodici partite da centravanti: più di uno a partita. Perché il bello è questo. Mertens ha cominciato a giocare in campionato da finto centravanti, dal primo minuto, in Napoli-Empoli. La partita precedente, Gabbiadini si fece espellere a Crotone. E alla prima segnò. Nell’area piccola, su cross teso sul secondo palo di Callejon.

Tutti gol in area, tranne la punizione a Bologna

Tutti i gol, fatta eccezione quello di ieri sera su punizione, Mertens li ha segnati in area di rigore. Cinque nell’area piccola. Ha calciato da pochissimo entro l’area di rigore anche contro il Palermo, quando Pasavec l’ha fatta passare.

Dodici le partite da centravanti, dicevamo. Napoli-Empoli 2-0. Juventus-Napoli 2-1. Napoli-Lazio 1-1. Udinese-Napoli 2-1. E fin qui, appena un gol in quattro partite. È subentrato contro il Sassuolo. E non ha giocato per squalifica contro l’Inter. È rientrato a Cagliari: tre gol nello 0-5, il primo di pregevolissima fattura, una fotocopia di quello di Pescara. Più difficile perché era spalle alla porta.

Compresa la Champions, venti gol: uno ogni 92 minuti

Poi Napoli-Torino e i gol sono diventati addirittura quattro. Uno a Firenze, di rapina e di forza, approfittando di una distrazione della difesa. Uno in Napoli-Pescara 3-1, quello al Palermo e i tre di ieri sera al Bologna. A Milano non ha segnato ma ha servito entrambi gli assist, per Insigne e per Callejon. In totale, in campionato gli assist sono sette. Quattro quelli in Champions.

Con Mertens centravanti, il Napoli ha segnato in campionato 34 gol in 12 partite. E ne ha subiti 15. Solo una volta, con lui centravanti, il Napoli non ha subito gol: a Cagliari.

Il rinnovo del contratto diventa più complicato

Sono i numeri di un calciatore che ha profondamente modificato il proprio modo di giocare. Ha segnato venti gol in stagione. E ragionevolmente potrebbe arrivare ai trenta a fine maggio. Quando avrà da venti giorni compiuto trent’anni. È l’anagrafe una delle chiavi per comprendere il motivo del mancato rinnovo con il Napoli. Mertens è entrato in una nuova dimensione. Nella dimensione dei bomber. Venti gol in ventotto partite giocate, con una media di un gol ogni 92 minuti. Praticamente, uno a partita. Media che vale più dell’attuale contratto. Soprattutto per un calciatore di trent’anni.

La pazienza e il coraggio di Sarri

Vedremo che cosa accadrà. Dove finirà Mertens col rientro di Milik. E se lui e il Napoli riusciranno a trovare un accordo. Ovviamente adesso Dries è il capocannoniere del campionato, e lo farà pesare. Gli vanno fatti i complimenti per non essersi mai arreso e aver sempre combattuto per conquistarsi lo spazio che meritava. Complimenti che vanno ovviamente anche a Sarri che ha avuto il coraggio e la pazienza di dedicarsi a un esperimento che sembrava a tutti soltanto un inutile rappezzo. E invece Sarri ne ha estratto un centravanti dall’invidiabile media gol, che partecipa alla manovra e sa integrarsi alla perfezione col resto dell’attacco. Unico neo: il Napoli forse è meno equilibrato, subisce più gol. Ma in attacco siamo oltre l’armonia.

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