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La pappoformazione del Napoli, con Pavoletti/Murgita per battere Edison Maran

Chievo-Napoli, le pillole di Trapani: Pavoletti, a metà tra Gabbiadini e Murgita. Che, a proposito: si sarà espresso sulle parole di De Laurentiis al Bernabeu?

La pappoformazione del Napoli, con Pavoletti/Murgita per battere Edison Maran

La pappoformazione

– Per chi non lo sapesse, si è giocato Chievo-Napoli di campionato. Talmente ubriaco da commenti, analisi e giudizi relativi al post partita di Madrid e alle parole del presidente che ieri stavo dimenticando di vedere la partita.

– A tal proposito ho trovato molto interessanti le dichiarazioni di Scarnecchia, Lacrimini e Facundo Quiroga che non hanno potuto esimersi sull’argomento.

– Le reazioni della sfuriata presidenziale si sono fatte sentire anche sul campo: gli investimenti Pavoletti e Maksimovic titolari. Se ci fosse stato anche Rog sarebbe stata la perfetta pappoformazione. Considerando le logiche del turnover.

– Ho pensato che Sarri si sarà fatto influenzare dal paragone con Mazzarri e se avesse avuto Aronica, Pazienza e Fideleff in rosa sono certo che avrebbe sperimentato anche loro. I tifosi avrebbero capito.

– In campo anche Allan. In settimana il suo agente ha sbottato a RadioProcuratori per il suo scarso impiego. Sarri, che indosserebbe in campo anche il frac e smetterebbe di fumare pur di stare tranquillo, avrà ceduto sicuramente anche a questo tipo di pressioni.

– Si stanno inoltre, con non pochi intoppi, discutendo i rinnovi di Insigne e Ghoulam. Che, casualmente, sono stati inseriti nella squadra titolare. Che coincidenza.

– Ci sarebbero problemi anche con il prolungamento del contratto di Mertens. Che, casualmente, è stato lasciato in panchina. Che coincidenza.

La prova di forza

– Un Napoli totalmente in bambola, col miglior attacco, con il minor numero di sconfitte in campionato e che in 3 mesi e mezzo è riuscito a perdere solo con il Real Marcianise mercoledì scorso, tanto da indurre la società ad un silenzio stampa forzato, ieri era chiamato ad una prova di forza per invertire la rotta.

– Il Napoli ha giocato col Chievo Verona come il gatto col topo (seppur il riferimento al roditore sembri un accostamento calzante al balcone veronese, in questo caso è del tutto casuale). Si è prodigato in un lungo palleggio, farcito di triangolazioni, sovrapposizioni, passaggi corti e lanci lunghi senza però trovare il bandolo della matassa. Le crisi si notano da questi particolari.

– In 30 minuti un solo reale sussulto in seguito ad una punizione di Insigne che ha accarezzato il palo.

– Per lunghi tratti è parso un allenamento settimanale in cui i calciatori in casacca gialla, senza riuscire a sfiorare un pallone, si sono cimentati come sparring partner per perfezionare gli schemi d’attacco della squadra in tenuta bianca e banda azzurra.

– Nonostante ciò, in un eccesso di sicurezza, a causa di un passaggio orizzontale a centrocampo di Insigne, Inglese si è ritrovato solo in area. Per fortuna il suo diagonale è stato puro humor per il nostro spagnolo che ha parato in allungo.

Sguardi scaltri e dove trovarli

– Il gatto al 31′ ha deciso che i tempi erano maturi per il primo morso. Insigne, ricevuta palla all’interno dell’area, si è spostato come un felino sulla destra aggirando 2 difensori e ha fatto partire quel tiro che 99 su 100 si conclude con le mani tra i capelli: la palla si è invece insaccata a pochi millimetri dal palo regalando il gol scaccia crisi, scaccia disastro, scaccia tragedia.

– Pochi minuti e il lesto triangolo in area Allan/ Insigne/ Allan ha prodotto un rimpallo con Sorrentino che si è trasformato in un perfetto assist per il 2-0 di Hamsik appostato solo sul secondo palo. Senza cazzimma dubito che lo slovacco avrebbe potuto realizzarlo.

– Dopo 37 minuti in cui il Chievo Verona nun ha capito nient, con quello che noi chiamavamo “pressing a vient”, in cui i clivensi a stento sono riusciti a superare la metà campo, ecco che hanno inquadrato Maran e il suo vice che confabulavano con la stesso sguardo scaltro di Thomas Edison prima che inventasse la lampadina.

– Al 40′ Allan ha lasciato il campo per infortunio. Oggi interverrà l’agente a RadioProcuratori che sbottando ci spiegherà quanto il suo assistito stia giocando troppo e che non regge questi ritmi infernali.

Ripresa

– Per due minuti consecutivi, a inizio ripresa, i veneti hanno stazionato nel centrocampo azzurro. Non capitava dai palleggi di riscaldamento nel pre partita.

– Al 12′ il gatto ha mangiato definitivamente lo zoccolo squittente gialloblù: solita scorribanda sulla sinistra, palla a Insigne che l’ha ceduta a Zielinski. Controllo e tiro dal limite la cui deviazione ha spiazzato l’incolpevole Sorrentino. Se non ci fosse stato il suggerimento dall’alto a pensare di cambiare modulo, Mertens in panchina e Rog a riscaldarsi, dubito che il polacco sarebbe arrivato al tiro.

– Immediatamente la telecamera ha inquadrato Maran e il suo vice come statue di sale con lo stesso sguardo di chi scopre di aver montato una lampadina fulminata.

– Poco dopo è entrato l’ex De Guzman. Sulle sue spalle il numero delle partite buone che ha giocato a Napoli.

– Poco dopo è rientrato Milik. Finalmente. Al posto di Pavoletti.

Prendere alla lettera

– A Pavoletti, quando fu acquistato, fu detto: prenderai il posto di Gabbiadini. E lui ha preso precisamente alla lettera questa informazione.

– È fuori forma. Attualmente ha la stessa mobilità di Murgita. Il presidente si imporrà per vederlo in campo contro il Real per fargli pagare il biglietto.

– Murgita si sarà già espresso sulle parole di De Laurentiis?

– Milik in 20 minuti ha invece dimostrato che il suo agente non parlerà per lungo tempo.

– La difesa ha ben giocato. Fino a quando i giocatori del Chievo sono stati ammassati nella propria area di rigore.

Cappellare

– Poi Maksimovic e soprattutto Kulì a turno hanno iniziato a cappellare. In una di queste, Kulì ha lisciato spedendo Meggiorini verso la porta. Tiro in diagonale di sinistro ad anticipare e palla che è sbattuta sul palo prima di finire in rete.

– Il gatto è andato il letargo e i topi hanno cominciato a ballare: tiri ribattuti, mischie, rimpalli in area e uscite di Reina in una sola azione.

– I telecronisti hanno iniziato ad elogiare il Chievo che fino a quel momento era stato nullo: “Il Chievo non molla. Il Chievo non è come il Bologna, il Torino, il Cagliari. È un Chievo arrembante. Il possesso palla del Napoli si è abbassato addirittura dal 72 al 62%. Vi rendete conto di cosa sta facendo il Chievo?”

– Nel mentre, la solita goleada non si è concretizzata perché Milik non è riuscito ad agganciare un pallone a un metro dalla linea e a Giaccherini è stato negato un gol regolarissimo.

– A tal proposito, il suo agente ha dichiarato a RadioProcuratori che la colpa dell’annullamento è dovuto alla disabitudine dei guardalinee nel vederlo in campo.

– Un 3-1 che ha ridato un po’ di serenità ad un ambiente distrutto dopo che la linea alta ha dimenticato di abbassarsi a Madrid creando palesi crepe anche nello spogliatoio.

– Anche se poi mi sembra chiaro che la diatriba è stata orchestrata dal presidente, coadiuvato da Sarri per spostare l’attenzione su Mazzarri e mettere pressione al temibile ed illuminato Edison Maran.

– In attesa di ascoltare le impressioni di Beto, Vinazzani e Bernini sulla questione, sabato, se non erro, ci sarebbe l’Atalanta.

– Detto ciò, per chi non lo sapesse, a Los Angeles fino alla primavera si vive benissimo.

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.

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