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Il caso Intralot-Figc e la pubblicità di giochi e scommesse: aumenta il fronte del divieto totale

Alcune limitazioni sono presenti anche nella finanziaria, ma la vicenda degli ultimi giorni rinforza la schiera degli intransigenti.

Il caso Intralot-Figc e la pubblicità di giochi e scommesse: aumenta il fronte del divieto totale

La partnership Intralot-Figc ha suscitato un vero e proprio vespaio di polemiche, ma ha anche riproposto l’annosa questione sulla pubblicità di agenzie che operano nel settore delle scommesse. Secondo quanto riportato da L’Avvenire, starebbe crescendo il fronte di sostegno al divieto assoluto per la pubblicità di queste aziende. In realtà, l’idea di limitare questo tipo di campagne non è nuovissima: già nell’ultima legge di stabilità sono presenti dei parametri stringenti per quanto riguarda la pubblicità di siti e agenzie di gioco d’azzardo e scommesse. Si tratterebbe, dunque, di un ulteriore inasprimento che porterebbe pure all’eliminazione delle fasce orarie per poter trasmettere spot televisivi, ad esempio.

La prossima settimana, il sottosegretario all’economia Pierpaolo Baretta risponderà a un’interrogazione parlamentare sul caso Intralot-Figc (Baretta è competente per la materia dei giochi). In anteprima rispetto all’interrogazione, il sottosegretario ha definito «inopportuna» la scelta della Figc, «soprattutto in un momento in cui il governo sta riordinando il settore». Per le associazioni contro la ludopatia, il contratto tra l’agenzia di scommesse e la Figc deve essere rescisso: in occasione di Italia-Spagna, il naming e il logo Intralot sono stati mostrati sui pannelli sponsor dietro gli intervistati. L’accordo, che frutterà alla Figc un totale di due milioni di euro in due anni, non prevede infatti la sponsorizzazione dello sport wearing della nazionale (divise da gioco, tute, ecc.) ma solo sulla cartellonistica.

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