Il lunch match dello Stadio Grande Torino: secondo stop esterno consecutivo per Spalletti.

Succede l’impensabile a Torino. La Roma, con struttura societaria completa e dotata di direttori generali, amministrativi e chi più ne ha più ne mette, perde. Addirittura per la seconda volta consecutiva in trasferta: 3-1 a Torino. In gol Belotti, Iago Falque (doppietta, uno su rigore) e Francesco Totti (250 gol in Serie A quinto penalty per Spalletti). Giallorossi a quattro punti dal Napoli e cinque dalla Juventus.
Grande inizio della Roma, che sfiora il gol con un gran destro di Nainggolan da fuori. Ma è un fuoco di paglia: il Toro trova il gol del vantaggio con un’azione insistita e grazie ad Andrea Belotti. L’attaccante ex Palermo, al rientro, prima impegna Szczęsny con una conclusione dopo un bel passaggio filtrante, poi trova la testata che trasforma il cross di Obi nel suo quinto gol in campionato. Pochi minuti dopo, si presenta in partita l’altro grande protagonista di giornata, l’ex Iago Falque: a tu per tu con Szczęsny, a porta praticamente sguarnita, apre troppo il compasso e coglie il palo. Avrà modo di rifarsi. Da qui al termine di un bel primo tempo, i granata di Mihajlovic sfiorano di nuovo il gol, ancora con Andrea Belotti: bravissimo Szczęsny nella deviazione volante.
La ripresa, se possibile, è ancora più scoppiettante: Dzeko impegna Hart, poi è tempo del primo rigore di giornata. Belotti affronta l’altro ex Bruno Peres, ingenuo ad allungare la gamba e a buttarlo giù. Dopo i due errori nelle prime due partite, il centravanti ex Palermo lascia il penalty a Iago Falque. Gol, 2-0 e partita che sembra in ghiaccio. La Roma, che nel frattempo ha fatto entrare Torri, trova il quinto rigore stagionale dopo un fallo dubbio ma comunque ingenuo di De Silvestri su Perotti. Il capitano va dal dischetto e spiazza Hart. Tutto in due minuti. Poco dopo, però, la partita si richiude di nuovo: ancora Iago Falque, scatenato, tira da fuori e trova una deviazione che spiazza Szczęsny. Palla in rete, 3-1 Toro e Spalletti prova addirittura il 4-2-4 con Totti a centrocampo. In avanti, Dzeko, Perotti, Salah ed El Shaarawy. Non serve, le occasioni sono poche e soprattutto potenziali: Dzeko è impreciso di testa, dall’altra parte del campo Martinez (subentrato a Iago Falque) impegna Szczęsny nell’ultimo miracolo di giornata. Finisce così, tra l’entusiasmo granata.
La Roma avrà anche una dirigenza strutturata, un direttore generale. Ma intanto è a cinque punti dalla Juve e a quattro dal Napoli. Capita.