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Bravo Bellenger, hai restituito dignità al bosco di Capodimonte (ma non è finita)

Che ne può sapere un francese di Capodimonte? E invece in pochi mesi, i risultati si vedono. Anche se quei barbacane gridano vendetta.

Bravo Bellenger, hai restituito dignità al bosco di Capodimonte (ma non è finita)

-Dove abiti?

-Capodimonte!

se qualcuno alla mia risposta osava storcere il naso rispondevo piccato:

-Guarda che a Capodimonte ci veniva a villeggiare il re!

Capodimonte è un borgo alla periferia di Napoli, il Bosco invece è il polmone della nostra città. Capodimonte è vicina al centro, ma non è il centro, è vicina al Vomero, ma non è il Vomero, è vicino a Secondigliano, ma non è Secondigliano. Capodimonte, insomma, è una sorta di terra di mezzo. Ed a Capodimonte c’è il Bosco. Il Real Bosco di Capodimonte! Troppo vicino a dove abitavo per non frequentarlo. Passeggiate, jogging improvvisato, visite al Museo, addirittura ho fatto lezioni private all’interno del Bosco. Un’enorme area verde di 124 ettari. Per chi non fosse esperto di ettari per farvi capire a quanto possa corrispondere posso solo dirvi che è enorme, ma davvero enorme. Perché parlo del Bosco? Perché a furia di frequentarlo ne ho notato tutti i movimenti e tutti i mutamenti. E proprio per questo mi sento di fare i complimenti pubblici al nuovo direttore Sylvain Bellenger. La sua nomina fu accompagnata da tante polemiche. Le ricordo tutte. Ma come, dicevano i benpensanti, per valorizzare il Bosco dovevano nominare proprio un francese? Che ne può sapere lui di Napoli e di Capodimonte? Bellenger, invece, ha restituito dignità ad un luogo magico.

Sembra di frequentare uno dei grandi parchi d’oltralpe. I prati sono tenuti benissimo, il personale lavora e non perde tempo a bighellonare, non si vedono più quelle antipatiche scene folkloristiche con ragazzi maleducati che vandalizzano i prati. Ha creato spazi attrezzati con porte di calcetto dove si può giocare non dando fastidio. Il parco è in continua evoluzione, si lavora tanto e ci sono molti cantieri e questo fa pensare che presto le cose potrebbero addirittura migliorare. Bellenger l’ho visto passeggiare spesso nei vialoni del parco, non l’ho mai fermato, ma lo osservavo. Cammina estasiato, e mentre cammina controlla. Lo vedo il personale che cambia atteggiamento appena si accorge di essere a portata di sguardo.

http://video.repubblica.it/edizione/napoli/il-maestro-muti-suona-a-sorpresa-il-piano-nel-museo-di-capodimonte/250916/251075

Mi è piaciuta l’idea di istituire il bus dell’arte, perché il turista deve essere accompagnato nei luoghi incantevoli della nostra terra. Il Museo di Capodimonte è una delle pinacoteche più importanti al mondo. Sono esposte opere di Raffaello, Tiziano, Parmigianino, El Greco, Caracci, tanto per citarne alcune, oppure si può rimanere incantati dalla Galleria Napoletana, che raccoglie opere provenienti da chiese della città e dei suoi dintorni di artisti del calibro di Caravaggio, Simone Martini, Colantonio, Ribera, Luca Giordano e Francesco Solimena. Tutto questo ben di Dio non può lasciarti indifferente. Importante anche la collezione di arte contemporanea in cui spicca Vesuvius di Andy Warhol. Insomma chi non ha mai visitato il Museo si macchia di una grave colpa, soprattutto se è residente da queste parti. Quindi bravo Bellenger, anche se il tuo senso estetico dovrebbe spingerti anche a far eliminare prontamente quegli orribili barbacane che supportano il muro di cinta del Bosco all’altezza del regresso. In tanta bellezza una nota stonata che è un vero e proprio pugno nell’occhio…

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(tratto dal blog luciopengue.com)

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