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De Laurentiis: «Higuain sarebbe un re solo a Napoli, mi aspetto da Sarri una gestione diversa del gruppo»

De Laurentiis: «Higuain sarebbe un re solo a Napoli, mi aspetto da Sarri una gestione diversa del gruppo»

Altri stralci della lunga serie di dichiarazioni rilasciata ieri da Aurelio De Laurentiis ad alcune testate riunite a Ischia. Questi sono alcuni momenti tratti dall’intervista scritta secondo l’inviato di Repubblica: 

Higuain.

Gonzalo è molto serio. Per rispetto dei tifosi, di Sarri e anche della società, farà subito chiarezza sulle sue intenzioni senza aspettare la fine del mercato. Può sentire la necessità di lasciare Napoli solo per soldi, ma sa bene che qui può continuare a essere protagonista per tanti anni, fermo restando un adeguamento di cui è già stato informato.

Gabbiadini e il turnover di Sarri.

Gabbiadini ha giocato poco per colpa degli infortuni e perché siamo usciti presto dalle due coppe. Parlerò con lui e con Sarri, per trovare il modo di convincerlo a restare. Il mister veniva da Empoli, era sotto esame e aveva un grande peso sulle spalle. È normale che abbia puntato solo su 12-13 giocatori, dopo avere trovato il suo equilibrio. Ma adesso mi aspetto una gestione del gruppo diverso, non dovremo avere più paura di cambiare. Il secondo posto sarà difficile da ripetere, ma non è un punto di arrivo. Saremo in sei a lottare per le prime tre posizioni. Noi avremo la Champions, ci toglierà tante energie. Bisognerà sfruttare al meglio tutto l’organico.

Il San Paolo.

Lo stadio è un problema di de Magistris. Gli ho offerto di fare a mie spese i lavori di urgenza in 40 giorni: scalandoli dall’affitto e mantenendo aperti i cantieri il sabato e la domenica. Ma in risposta mi è arrivata dal Comune una lettera di messa in mora. Eppure, vanto dei crediti con l’amministrazione per cinque milioni e mi devono ancora ripagare dei tornelli installati dal 2008. Non abbiamo nemmeno il certificato Uefa per giocare in Champions e abbiamo dovuto indicare Palermo come sede.Tutto questo è ridicolo. Come il teatrino della Uefa, che mette da parte ogni anno un miliardo e 200 milioni di euro in contanti e non ne usa nemmeno una minima parte per sostenere le società. Perché piuttosto non investe 70 milioni per ristrutturare il nostro stadio e dare ossigeno a una città in difficoltà come Napoli, la cui squadra partecipa da sette anni di fila alle Coppe?

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